The Strange Death Of Adolf Hitler
Sog.: Fritz Kortner, Joe May. Scen.: Fritz Kortner. F.: Jerome Ash. M.: Milton Carruth, Paul Landres. Scgf.: John B. Goodman, Ralph DeLacy. Mus.: H.J. Salter. Int.: Ludwig Donath (Franz Huber/Adolf Hitler), Gale Sondergaard (Anna Huber), George Dolenz (Herman Marbach), Fritz Kortner (Bauer), Ludwig Stossel (Graub), William Trenk (colonnello Von Zechwitz), Joan Blair (duchessa Eugenie), Ivan Triesault (principe Hohenberg), Rudolph (maggiore Mampe), Erno Verebes (conte Godeck). Prod.: Universal Pictures Company, Inc.
35mm. D.: 72′. Bn.
Scheda Film
James P. Hogan (1890-1943) fu un regista versatile, noto soprattutto per vari titoli della serie ‘Bulldog Drummond’ e per The Last Train from Madrid (1937), uno dei primi film antifascisti sulla Guerra civile spagnola e degno predecessore di questa pellicola su Hitler. Realizzato nel 1943, anno della morte di Hogan, The Strange Death of Adolf Hitler è il suo penultimo lavoro. Spesso considerato alla stregua di una semplice curiosità, dimostra di essere un’opera notevole sotto molti aspetti, con una trama singolare come i fatti del 1942-43 a cui si ispira e come i personaggi che tentarono di cambiare i destini del mondo.
Il film si apre sull'”unica famiglia felice di Vienna”. Il padre, il funzionario di larghe vedute Franz Hubert, è portato per le imitazioni. La sua imitazione di Hitler attira però l’attenzione dei nazisti, che lo arrestano: hanno bisogno di un sosia per proteggere il Führer. Costringono allora l’uomo a sottoporsi a un’operazione di chirurgia plastica, mentre alla moglie viene comunicata la sua condanna a morte. Il matrimo- nio tra queste due brave persone però va avanti: marito e moglie fanno il possibile per il conservare il loro “posto tra gli esseri umani”. Entrambi affrontano una serie di difficoltà, spesso con sfumature spaventose. Hubert si sveglia dopo l’intervento e si guarda allo specchio: i suoi nuovi lineamenti sono quelli, terrificanti, di Hitler. La moglie deve tollerare la disgustosa trasformazione dei propri figli in nazisti e informatori che provano vergogna per il padre scomparso, e via discorrendo. Franz visita la sua vecchia casa come un fantasma, la moglie si sveglia e vede, naturalmente, ‘Hitler’. Il colpo di scena finale, l’ultimo incontro tra i coniugi, non sarà qui rivelato.
Il film è pervaso da un orrore perfettamente espresso da due attori brillanti (ma Ludwig Donath nel ruolo del protagonista non è da meno): Gale Sondergaard e Fritz Kortner (il grande attore tedesco che collaborò anche alla sceneggiatura), il quale pronuncia le memorabili parole finali sui generali che sono pericolosi perché potrebbero vincere la guerra, mentre Hitler, folle e incompetente, certamente non ne sarà capace.
Peter von Bagh