THE INFORMER

Arthur Robison

R.: Arthur Robison. S.: Liam O’Flaherty. Sc.: Benn W. Levy, Rolfe E. Vanio. In.: Lya de Putti (Katie Fox), Lars Hansen (Gypo Nolan), Warwick Ward (Dan Gallagher), Carl Harbord (Francis McPhillip), Dennis Wyndham (Murphy), Janice Adair (Bessie), Daisy Campbell (Mrs McPhillip), Craighall Sherry (Mulholland), Ellen Pollock, Johnny Butt. D.: 86’. 35mm

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Film “perduto” nella memoria, dimenticato, citato di sfuggita, schiacciato dall’enorme fama e dalla tragica bellezza del suo omonimo firmato da John Ford, The Informer è a nostro avviso fra gli esempi più significativi di una stagione ingiustamente poco considerata nella storia del cinema inglese, quegli anni Venti nei quali si ritrovano le radici di tutti gli elementi che nel decennio successivo renderanno grande il cinema inglese.

Insieme agli autori inglesi – Victor Saville, Anthony Asquith, Alfred Hitchcock, – gli studi londinesi erano aperti a molti registi stranieri, fra i quali il tedesco Arthur Robison, che cinque anni prima aveva firmato Schatten e che trova nella sceneggiatura tratta da The Informer (famoso romanzo di Liam O’Flaherty che narra del tradimento di un rivoluzionario irlandese spinto da un tragico amore, da una devastante gelosia generata da un terribile equivoco) l’occasione per creare un nuovo, grande film di ombre. E sono proprio le ombre delle passioni più violente e personali a far esplodere il dramma nel tragico quadro della guerra civile irlandese, che non costituisce un semplice sfondo al dramma personale, quanto piuttosto ne rappresenta la causa, il senso ultimo, ne motiva l’atroce fatalità. Dalle scenografie oppressive, dalla fotografia cupa, dai tagli delle inquadrature “espressioniste”, sono sempre i volti dei protagonisti – l’eccezionale Lars Hanson e la disperata Lya de Putti – a disegnare la sostanza del dramma. “Una terribile bellezza è rinata” scriveva William Butler Yeats nella poesia Easter 1916, e The Informer è appunto un film di una terribile bellezza, che narra di una terribile, fatale, bellezza.

Terminato negli studi di Elstree nel 1928, il film era destinato ad essere post-sincronizzato con una colonna sonora di effetti e brevi scene di dialogo. La copia conservata al National Film&TV Archive, di eccezionale qualità fotografica, è purtroppo priva della colonna sonora originale; restano alcune “gag” sonore intuibili anche dalla versione muta a farci rimpiangere che questo film sia stato “ritrovato e restaurato” solo in parte. E ci resta il dubbio di sapere se John Ford vide questo film – distribuito solo nel circuito dei cineclub americani – prima di darci la sua versione.

Copia proveniente da