THE GOOSE WOMAN
Scen.: Melville Brown, da un racconto di Rex Beach; Titoli: Dwinelle Benthall; F.: Milton Moore; M.: Edward Curtiss; Scgf.: William R. Schmidt, E.E. Sheeley; Ass. R.: Charles Dorian; Secondo assistente: Robert Wyler (non accr.); Int.: Louise Dresser (Marie de Nardi), Jack Pickford (Gerald Holmes), Constance Bennett (Hazel Woods), Spottiswoode Aitken (Jacob Riggs), George Cooper (reporter), Gustav von Seyffertitz (Detective Vogel), Marc MacDermott (Amos Ethridge); Herbert Moulton (reporter, non accr.); Kate Price (donna poliziotto, non accr.), Clarence Brown (pistolero, non accr.); Prod.: Universal Pictures Corp., Jewel Productions; Betacam SP. D.: 82’.
Scheda Film
Nel 1951 mi venne proposto di acquistare questa pellicola in un archivio di Coventry per 16 sterline. Il titolo mi scoraggiava (la donna oca?!?) e il prezzo mi lasciava perplesso, ma decisi di correre il rischio, perché ero rimasto affascinato dagli altri film muti americani che avevo visto. La grande abilità con cui era stato realizzato il film mi colpì a tal punto da convertirmi una volta per tutte all’era del muto, nella quale poi mi sono specializzato. Qualche anno più tardi, il fatto di possedere quell’unica copia mi assicurò la possibilità di realizzare un’intervista con Clarence Brown. “Rex Beach si ispirò all’assassinio Halls-Mills”, disse Brown, “uno dei processi più famosi del New Jersey, e vi era implicata una donna chiamata ‘la donna maiale’. Dovemmo cercare in tutta la California e il New Mexico per trovare abbastanza oche per il film. Feci fare anche un annuncio alla radio. Acquistammo la casa dell’allevatrice di oche da qualche parte, in campagna. La casa era stata abitata ed ogni cosa era assolutamente perfetta. Spostammo tutto negli esterni della Universal per allestire il nostro set”. Quando mostrai il film a Brown, mi disse che il viottolo di campagna lungo il quale si incamminano Dresser e la sua oca per andare alla scena del delitto oggi è la strada principale di Westwood, la cittadina studentesca di UCLA, l’Università della California a Los Angeles. La Universal, con la cecità che la contraddistingueva nel riconoscere il talento, stava per farsi sfuggire Brown subito dopo Smouldering Fires (1924). Il direttore del dipartimento sceneggiature di New York, Frederica Sagor (che oggi, a 102 anni, ha appena pubblicato un nuovo libro sulle sue esperienze: The Shocking Miss Pilgrim), fece notare a Carl Laemmle che Brown era il loro migliore regista, e allora perché lasciarselo scappare? Aveva comprato il racconto di Rex Beach e Laemmle accettò di assegnarlo a Brown, che così rimase per un altro film. Louise Dresser in questo film non usava trucco, se non nelle scene finali. Le fotografie che la ritraevano da giovane in ruoli teatrali provenivano dal suo passato nel varietà. Il suo vero nome era Louise Kerlin e, in seguito alla sua adozione, era diventata sorella di Paul Dresser, compositore di “On the Banks of the Wabash”, e di Theodore Dresser, autore di An American Tragedy. Fu Pauline Frederick, star di Smouldering Fires, a convincerla a partecipare a The Goose Woman, nel quale recitò quando aveva 47 anni. Il film fu un successo sorprendente per la Universal ed è apparso in molte liste di critici tra i migliori dieci film del 1925.
Kevin Brownlow