The docks of New York
It.: I Dannati dell’oceano; Sog.: John Monk Saunders; Adatt.: Jules Furthman; F.: Harold Rosson; Mo.: Helen Lewis; Scgf.: Hans Dreier; Did.: Julian Johnson; Int.: George Bancroft (Bill Roberts), Betty Compson (Sadie), Baclanova (Lou), Clyde Cook (Sugar Steve), Mitchell Lewis (Terzo Ingegnere), Gustav Von Seyffertitz (Hymn Book Harry), Guy Oliver (Sig. Crimp), May Foster (Sig.Ra Crimp), Lillian Worth (Fidanzata Di Steve); Prod.: Paramount Famous Lasky Corp.; Prod. Ass.: J.G. Bachmann; Pri. Pro.: 29 Settembre 1928 35mm. L.: 2195 M. D.: 96′ A 20 F/S. Bn.
Scheda Film
The docks of new york è uno dei più raffinati studi della storia del cinema sulla fotografia in bianco e nero e una delle sue più intense storie d’amore. Betty Compson è una senzatetto salvata dal suicidio al porto dal riluttante fuochista George Bancroft. In nessun’altra occasione, nemmeno nei migliori film con la Dietrich, Sternberg controlla meglio il ritmo drammatico del film, alternando l’azione a scene quasi prive di movimento che contrastano con le emozioni contraddittorie dei personaggi. Il finale è talmente magico da rasentare la mitologia e soltanto il linguaggio poetico della gente comune lo rende terreno. Jean George Auriol, nel 1929, scriveva: “in questa storia nemmeno per un istante si tiene conto delle regole della morale stabilita: soltanto il cuore, l’orgoglio e il senso della dignità personale comandano coloro che la vivono”.