SENZA PIETÀ

Alberto Lattuada

Sog.: Ettore Maria Margadonna; Scen.: Federico Fellini, Alberto Lattuada, Tullio Pinelli; F.: Aldo Tonti; Mo.: Mario Bonotti; Scgf.: Piero Gherardi; Cost.: Piero Gherardi; Mu.: Nino Rota; Int.: Carla Del Poggio (Angela Borghi), John Kitzmiller (Jerry Jackson), Pierre Claudé (Pierluigi), Giulietta Masina (Marcella), Folco Lulli (Giacomo), Lando Muzio (il capitano sudamericano), Enza Giovine (suor Gertrude), Daniel Jones (Richard), Otelo Fava (l’uomo sordo); Prod.: Carlo Ponti per Lux Film 35mm. D.: 94′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Senza pietà… La società è senza pietà. La piccola italiana Angela amava un nero americano, Jerry. E Jerry amava Angela. Ahimè! Nella società di oggi non è facile vivere, non è facile amare…

Un dramma del dopoguerra, ecco ciò che Lattuada descrive in Senza pietà. Ma non dobbiamo cadere in errore. Non si tratta solo di un fatto di cronaca, bensì di una testimonianza. Nel passato gli amanti letterari preferivano morire piuttosto che vivere separati. Oggi gli amanti cinematografici, che siano inventati da Prévert o da Fellini e Pinelli (gli sceneggiatori di Senza pietà), vorrebbero vivere! Si attaccano furiosamente alla vita. Gli amanti sfortunati non hanno oggi il tempo di cedere. (…)

Non dimenticheremo mai Angela, sola e disperata, in partenza per Livorno alla ricerca di un lavoro, il suo incontro con una ragazza di strada che la getta tra le braccia di un protettore… Mai dimenticheremo gli sforzi di Jerry per guadagnare denaro e aiutare Angela… Ma come trovare soldi nel 1946, se si è nero e non si parla italiano?… Il furto, l’arresto da parte della Polizia Militare, l’evasione, Angela uccisa dal protettore e, sola conclusione possibile, la morte: gli avvenimenti si concatenano in modo semplice… semplice come la vita. Se ci è concesso dirlo. In nessun momento Lattuada si lascia andare al “documentarismo”, che è uno dei difetti del cinema italiano contemporaneo. Il documentario conta per Lattuada nel momento in cui c’è un’azione.

Jean-Charles Tacchella, Oui, Angela a le droit d’aimer Jerry!, “L’Écran français”, n. 211, 11 juillet 1949

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