SACCO E VANZETTI

Giuliano Montaldo

Sog.: Fabrizio Onofri, Giuliano Montaldo, Mino Roli. Scen.: Fabrizio Onofri, Giuliano Montaldo, Ottavio Jemma. F.: Silvano Ippoliti. M.: Nino Baragli. Scgf.: Aurelio Crugnola. Mus.. Ennio Morricone. Int.: Gian Maria Volonté (Bartolomeo Vanzetti), Riccardo Cucciolla (Nicola Sacco), Cyril Cusack (procuratore Frederick Katzman), Rosanna Fratello (Rosa Sacco), Milo O’Shea (avvocato Moore), William Prince (avvocato Thompson), Claude Mann (Rennie), Geoffrey Keen (giudice Webster Thayer), Sergio Fantoni (console Giuseppe Adrower), Armenia Balducci (Virginia). Prod.: Arrigo Colombo, Giorgio Papi per Jolly Film, Unidis, Théâtre le Rex. DCP. D.: 125’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Tra i delitti di Stato che possono aspirare alla qualifica di tragedia bisogna mettere senza dubbio la condanna a morte dei due anarchici Sacco e Vanzetti eseguita il 23 agosto 1927 negli Stati Uniti. […] Per loro disgrazia, Sacco e Vanzetti non soltanto erano innocenti ma anche, sia per le idee che professavano sia per il contegno che tennero durante il processo, diventarono due figure emblematiche per gli oppressi e i diseredati del mondo intero. Così l’errore giudiziario consapevolmente fabbricato, contando sull’oscurità delle due vittime, rivelava invece, nella piena luce di una tragedia significativa, il suo vero volto di delitto di Stato.

Giuliano Montaldo ha ricavato dalla storia dei due anarchici un film, Sacco e Vanzetti, che vorrebbe da una parte essere un omaggio documentato alla memoria dei due martiri, e dall’altra un’indagine approfondita delle complessità sociali e politiche che portarono una società capitalista a far condannare per un delitto contro la proprietà due avversari dell’istituto stesso della proprietà. […] Montaldo ha saputo ricostruire con grande efficacia l’ambiente dei due anarchici e le fasi del processo, riuscendo a far sì che il carattere emblematico dei personaggi non ne annullasse l’umanità. […] Il regista ha saputo essere commosso senza retorica e verace senza enfasi. Il film ha i suoi punti di forza nell’interpretazione ammirevole, di insolita intensità e bravura, di Gian Maria Volonté e Riccardo Cucciolla, un Vanzetti e un Sacco che paiono la replica cinematografica del celebre quadro di Ben Shahn.

Alberto Moravia, Lo zio Sam sotto la toga, in “L’Espresso”, 28 marzo 1971

Alla fine degli anni Sessanta, con gli avvenimenti del ’68, si creano fermenti nuovi, diversi, da cui tutti veniamo un po’ scossi. E poi un riflusso, che ritroviamo attorno al ’72-’73, un curioso riflusso che soffoca i movimenti, il loro spontaneismo. Io credo che Sacco e Vanzetti sia stato un po’ il film bandiera di questa generazione. Basta pensare al successo della canzone della Baez, per tutti gli anni immediatamente successivi all’uscita del film.

Giuliano Montaldo

Copia proveniente da

Restaurato nel 2017 da Unidis Jolly Film, Cineteca di Bologna, Cinecittà Luce in collaborazione con Rai Cinema e Amnesty International Italia presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata a partire dal negativo camera originale e dal negativo suono italiano e inglese. Una copia positiva d’epoca di prima generazione è servita come riferimento per il grading. Il regista Giuliano Montaldo ha personalmente supervisionato il restauro del film