OSCAR MICHEAUX – THE SUPERHERO OF BLACK FILMMAKING

Francesco Zippel

Sog., Scen.: Francesco Zippel. Prod.: Quoiat Films, Sky. DCP. Bn e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 2007 usciva un volume negli Stati Uniti dal titolo Oscar Micheaux: The Great and Only. L’autore è Patrick McGilligan, biografo di tante icone del cinema hollywoodiano e illustre storico del maccartismo nel cinema. La lettura del libro per me fu un viaggio in un meraviglioso territorio sconosciuto. Talmente ignoto e incredibile nelle varie sfumature da farmi credere che ci fossero degli aspetti di fiction. Contattato McGilligan, mi assicurò che fosse il frutto genuino di un lavoro approfondito di anni, volto alla riscoperta di una delle più straordinarie figure del cinema statunitense, il vero e proprio padre della cinematografia afro-americana. Per cercare di capire al meglio la sua incredibile vicenda ho iniziato prima ad incontrare studiosi e registi afro-americani e poi mi sono messo in viaggio per conoscere i luoghi dove la sua vicenda umana aveva avuto inizio, il sud rurale dell’Illinois e il South Dakota. Ci sono però voluti alcuni anni prima di riuscire a mettere insieme il materiale e le risorse utili a raccontarne la storia.

Questo documentario ricostruisce l’epopea straordinaria di Oscar Micheaux e ne approfondisce l’eredità contemporanea avventurandosi nei luoghi da lui vissuti, l’Illinois rurale e l’effervescente Chicago d’inizio secolo scorso, le pianure del South Dakota e la Harlem del jazz e del rinascimento artistico. A dar voce alle incredibili sfide di Micheaux, studiosi illustri e eredi del suo cinema come John Singleton e Kevin Willmott o icone della cultura e della musica popolare afro-americana come Chuck D, leggendario cantante dei Public Enemy.

Un uomo, Micheaux, di cui si conservano appena quattro fotografie e una decina dei suoi oltre quaranta film ma di cui è arrivato il momento di riscoprire l’unicità.

A rendere ancora più incredibile questo progetto è stata la modalità di creazione del documentario, interamente realizzato in collegamento remoto via Zoom con la troupe itinerante negli Stati Uniti. Un’avventura nell’avventura. Una modalità che forse avrebbe divertito anche Micheaux, che di grandi imprese, ben più grandi, ne ha vissute lungo tutta la sua vita. Pertanto sono felice che questo regista ‘ritrovato’ e il suo film Murder in Harlem, anch’esso salvato dall’oscurità, vengano ospitati al Cinema Ritrovato.

Francesco Zippel

 

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