NORDLANDROSE

Curt A. Stark

35mm. L.: 698m. D.: 37’ a 16 f/s. col.  R.: Curt A. Stark. In.: Rudolf Biebrach (Karas), Henny Porten (Helga, sua nipota), Hans Felix (Gerhard, un giovane pescatore), Curt A. Stark (Rolf, Comandante pilota), Frida Richard (Tante Anna). P.: Messters-Film GmbH, Berlino. Pd.: Oskar Messter.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Si tratta di storie dozzinali, familiarissime al vasto pubblico attraverso i romanzi d’appendice, ma nelle quali si cela anche qualcosa delle vicende di sofferenza che caratterizzano la vita quotidiana reale. La giovane donna abbandonata con un figlio illegittimo e messa al bando dalla società è una realtà di fatto dell’epoca guglielmina e un’esperienza frequente nella Repubblica di Weimar. Sebbene li condividesse ampiamente nel reale e nella propria vita, il vasto pubblico poteva partecipare commosso alla lotta contro quei pregiudizi sociali condotta sullo schermo dai personaggi interpretati dalla Porten. I destini di tali personaggi, poi, ammantati di un superiore splendore e carichi di pathos, si trasformavano in belle immagini.
Quando Henny Porten per l’ennesima volta mette in scena l’amore materno viscerale, che spesso rasenta la follia, quell’amore che spazza via ogni altra cosa, così facendo non porta il proprio contributo alla segregazione domestica delle donne. In lei si avverte anche una forza serpeggiante al di sotto dell’ordine sociale, che trasmette soprattutto alle spettatrici una conferma di loro stesse, l’incarnazione tangibile di una produttività femminile che non si limita a lasciare il proprio segno nel quotidiano dentro casa, ma che negli anni della guerra si era trasformata in fattore sociale affatto nuovo”. (Knuth Hicketier, Mütterliche Venus und leidendes Weib, in Helga Belach (Hg.), Henny Porten. Der erste deutsche Filmstar 1890-1960, 1986)

Copia proveniente da