NOAH’S ARK
S.: Darryl F.Zanuck. Sc.(dialoghi): Anthony Coldeway. F.: Hal Mohr, Barney McGill. Scgr.: Anton Grot. Eff.spec.: Fred Jackman. M.: Harold McCord. Mus.: Louis Silvers. In.: Dolores Costello (Mary/Miriam), George O’Brien (Travis/Japhet), Noah Beery (Nickoloff/king Nephilim), Louise Fazenda (Hilda), Guinn Williams (Al/Ham), Paul McAllister (Minister/Noah), Nigel De Brulier, Myrna Loy, Malcolm Waite. P.: Warner Bros., The Vitaphone Corp. 35mm.
Scheda Film
Memore del suo precedente Sodom und Gomorrah, girato ancora sotto il nome di Mihail Kertesz, Michael Curtiz intraprende quello che si definisce “un grande affresco”, un apologo contro la violenza e la guerra che identifica la prima guerra mondiale con il diluvio universale. Per dimostrare questa tesi (come il diluvio purificò i peccati del mondo, coì la Grande Guerra sarà l’Ultima Guerra), il film intreccia due storie parallele: quella di due amici americani e di una ragazza tedesca in viaggio in Europa allo scoppio del conflitto e quella di Noé e dei suoi figli, impegnati a costruire l’Arca e a salvarsi dal crudele Re Nephilim/la spia Nickoloff/Noah Beery. Kolossal spettacolare ricco di effetti speciali, di cui rimase a lingo famoso quello dell’inondazione e della distruzione del tempio, che costò la vita – pare – a diverse comparse, Noah’s Ark era accompagnato da una colonna sonora con musica ed effetti e comprendeva alcune scene dialogate che interrompono inopinatamente la narrazione “muta”. La critica giudicò i dialoghi superflui e criticò Dolores Costello per la sua voce “non adatta al parlato”. Cominciano i guai per gli attori, chi era grande nel muto, può scomparire nel sonoro.
Il film fu in realtà distribuito dopo che il cinema parlato aveva fatto la sua comparsa ufficiale con Lights of New York, il primo all-talkie della Vitaphone. “I fratelli Warner hanno messo in Noah’s Ark più spettacolo e emozioni di ogni altro produttore abbia mai fatto in 5.000 metri o giù di lì. (…) mostrano tutto il concepibile sotto il sole- folle, folle e folle; cascate d’acqua, deragliamenti, guerra a volontà, diluvi e ogni cosa possa dare emozioni al pubblico. (…) Il parlato non entra nel film se non dopo 35 minuti. Comincia con una scena d’amore fra O’Brien e Dolores Costello, poi arrivano Beery, McAllister e Williams. (…) La voce della Costello semplicemente non è adatta ai talkie, cozza contro l’impressione prodotta dalla sua recitazione “muta”. O’Brien è sorpendente nel parlato. (…) Questa parte è probabilmente la sua migliore, almeno per quanto concerne la recitazione”. (Variety, 7/11/1928)