MORTE ALL’ORECCHIO DI VAN GOGH

Pierfrancesco Bargellini

16mm. gonfiato da 8mm. L.: 700m. D.: 65’ a 24 f/s, colore, sonoro senza dialogo

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il cinema di Bargellini si presenta come un’esperienza radicale e assolutamente particolare in cui l’istanza utopica di allargamento infinito e di liberazione dell’io tocca le forme più profonde e visionarie. Bargellini usa il cinema insieme come mezzo di testimonianza di un’esperienza di esaltazione mistica e di sperimentazione radicale e come un vettore che moltiplica le possibilità del vedere e scopre le potenzialità assolute dell’occhio. L’esperienza dell’eros e della droga sono per Bargellini il passaggio per una trasfigurazione del visibile e per una intensificazione estrema della mente. Il rigore di Bargellini consiste proprio nel saper fondere, in un’ottica radicalmente innovativa l’oltrepassamento dei confini della coscienza e l’esaltazione delle potenzialità sperimentali della macchina da presa e del cinema stesso.
Paolo Bertetto

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