Morocco
T. It.: Marocco; Sog.: Dal Racconto “Amy Jolly, Die Frau Aus Marrakesch” Dibenno Vigny (1927); Scen., Dial.: Jules Furthmann; F.: Lee Garmes, Lucien Ballard; Mo.: Sam Winston; Scgf.: Hans Dreier; Su.: Harry D. Mills; Mu.: Karl Hajos; Int.: Gary Cooper (Tom Brown), Marlene Dietrich (Amy Jolly), Adolphe Menjou (Kennington), Ullrich Haupt (Aiutante Maggiore Caesar), Juliette Compton (Anna Dolores), Francis Mcdonald (Caporale Tatoche), Albert Conti(Colonnello Quinnovieres), Ève Southern (Madame Caesar), Michael Visaroff (Barratire), Paul Porcasi(Lotinto), Èmil Chautard (Generale Francese); Prod.: Paramount- Publix Corp.; Pri. Pro.: 14 Novembre 1930 35mm. L.: 2511 M. D.: 91′ A 24 F/S (Movietone). Bn
Scheda Film
Negli Stati Uniti la Paramount rinviò l’uscita di The blue angel – unico film tedesco di Sternberg, in cui la sconosciuta Marlene Dietrich sovrastava la superstar Emil Jannings – dopo quella di Morocco, per garantire alla sua nuova star una presentazione adeguatamente ambigua-esotica, ma non necessariamente tedesca. Sternberg dice: “avevo scelto appositamente un tema che fosse soprattutto visivo e che non richiedesse un mare di dialoghi”. Il problema non era l’accento della Dietrich, ma l’espressione che lei assumeva quando parlava inglese. Come gli uomini della legione straniera, Amy Jolly sceglie di vivere in questo ambiente in cui nessuno fa domande e in cui il suo cuore può rimanere inaccessibile. Ma la sua affascinante e androgina esibizione in un nightclub di second’ordine le fa incontrare il legionario Tom Brown (Gary Cooper), come lei desiderabile e impossibile, dando vita a uno dei sublimi e sfortunati triangoli amorosi di sternberg, mentre il doppio del regista, il ricco e permissivo La bessière (Adolphe Menjou), fa da spettatore. Il finale trasporta su un livello completamente diverso l’antirealismo del film, divenendo la definizione stessa dell’amour fou. L’ex maestro di Sternberg, il regista Emile Chautard, interpreta la parte del generale francese