MATER DOLOROSA

Abel Gance

R.e Sc.: Abel Gance. F.: Léonce-Henry Burel. In.: Emmy Lynn (Manon Berliac), Firmin Gémier (Emile Berliac), Armand Tallier (Francois Rolland), Anthony Gildès (Jean), Paul Vermoyal (Jean Dormis), Gaston Modot. P.: Le film d’art. 1510m. D.: 82’. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Di Mater Dolorosa si conosceva fino ad oggi una versione incompleta e dalle caratteristiche cromatiche molto modeste. Il lavoro di restauro ha permesso di ricostruire non solo la completezza dell’opera e la folgorante bellezza dei suoi cromatismi, ma di identificare le varie edizioni realizzate tra il 1917 e il 1926.

Il restauro di Mater Dolorosa diviene dunque esemplare per chi ritiene che di un film possano esistere varie edizioni, ognuna delle quali meriti non solo uno studio approfondito ma addirittura una sua autonoma ricostruzione.

Grazie alla Cinémathèque Royale Belge e agli altri archivi che hanno partecipato al progetto sarà possibile visionare dapprima la versione del 1926, che ha una fotografia morbida e in bianco e nero, e in serata la versione del 1917, quella che corrisponde ai primitivi voleri di Gance, e che utilizza complesse combinazioni di viraggi ed imbibizioni.

La Cinémathèque Royale Belge, coordinatrice del progetto di restauro di Mater Dolorosa ha intrapreso all’inizio del 1993 uno studio comparato delle copie sopravvissute del film.

Il lavoro è stato effettuato a partire da tre copie, conservate dalla Cinémathèque Royale Belge, dal Gosfilmofond di Mosca e dalla Cinémathèque Française.

Il film era stato concepito come un dramma a tre, una tragedia “triangolare” con tre protagonisti – la donna, l’uomo e l’amante – di cui gli ultimi due sono fratelli. Il film viene presentato nel 1917 dalla Société Générale de la Cinématographie, filiale della Pathé: nella pubblicità dell’epoca possiamo già constatare che, diversamente dalla sceneggiatura, l’amante di Marthe non è il fratello di suo marito, ma un amico.

Mater Dolorosa viene rieditato nel 1918 e, successivamente, nel 1923. La struttura fondamentale del dramma non si è modificata di molto, ma l’importanza data alla maternità della protagonista sembra variare nel tempo, stando agli articoli dell’epoca.

Il film viene nuovamente distribuito nel 1926 dalla Film Triomphe: l’amante è sempre un amico del marito, ma questa volta la maternità della protagonista ha perso importanza nelle cronache dell’epoca.

Abel Gance realizzerà infine una nuova versione sonora di Mater Dolorosa nel 1932.

Dai risultati dello studio comparato delle diverse copie è emerso che esse differivano profondamente per le colorazioni, per il montaggio e la durata delle singole scene e per il testo delle didascalie.

Nella copia di Mosca il marito e l’amante di Marthe sono fratelli; nelle altre, sono amici. L’attenzione si incentra di volta in volta sul caso di adulterio o su quello della maternità illegittima: a seconda della maggiore o minore importanza attribuita alle vicende, sia i nomi dei protagonisti che il loro tipo di relazione cambiano.

La recente acquisizione, da parte del Département des Arts du Spectacle della Bibliothèque Nationale di Parigi, dei manoscritti e del materiale di lavorazione relativi a Mater Dolorosa hanno permesso di capire le ragione delle differenze tra le varie copie: nel 1917 Abel Gance scrive la sceneggiatura di Mater Dolorosa, dramma che descrive il percorso interiore di una donna divisa tra l’amore materno, il dovere coniugale nei confronti di un marito dedito unicamente alla sua professione di medico e l’attrazione che essa prova per il fratello di quest’ultimo, scrittore di successo. Nella versione del film uscita nel 1918, tranne che in quella della copia “russa”, il medico e lo scrittore non sono fratelli, ma soltanto intimi amici.

Il film è stato oggetto di varie riedizioni durante l’epoca del muto: in ogni occasione, con l’intervento o l’autorizzazione di Abel Gance, esso è stato modificato come se si trattasse di un libro di cui l’autore “rivede e corregge” alcuni passaggi in vista di una riedizione.

Sembra che la copia del Gosfilmofond sia quella che più si avvicina alle intezioni originali di Gance – quelle della sceneggiatura del 1917 -, mentre la versione belga, risalente approssimativamente all’inizio degli anni Venti, corrisponda a uno stato intermedio della “storia interna” del film. Gli altri materiali (intertitoli e montaggio) sarebbero stati utilizzati per la nuova edizione presentata dalla Film Triomphe nel 1926.

Mater Dolorosa, a prescindere dalle altre opere dell’autore, costituisce forse il primo “grande progetto” di Gance, uno dei più ambiziosi, che, al pari di La Roue e Napoléon, ha subito numerose trasformazioni nel corso della sua storia tumultuosa. Così, tra le mutazioni operate nel corso della storia di queste opere, una volta terminata la transizione dal muto al sonoro, sia Mater Dolorosa che Napoléon, due “capolavori” del cinema muto, verranno rieditati (senza dilungarci qui sui “ritocchi” apportati) in versioni sonore e parlate. Nella versione di Mater Dolorosa realizzata da Gance nel 1932, i due personaggi principali verranno interpretati da Line Noro (Marthe Berliac) e Jean Galland (Gilles Berliac); Antonin Artaud vi avrà una parte secondaria. In questa versione, come per mettere fine all’indecisione riguardante i rapporti tra l’amante e il marito, Gance riprende l’idea iniziale della sceneggiatura del 1917: due elementi al centro della storia, la nacita di un bambino e la passione di una donna per il fratello di suo marito. E, anche qui, una nuova variazione: il bambino, la cui grave malattia costituisce uno dei punti culminanti del dramma, non è più un bambino, ma una bambina di nome Claudine.

(Sintesi dello studio di Edouard Arnoldy pubblicato in Cinegrafie n.7)

Copia proveniente da

Restauro realizzato con il contributo del

PROJECTO LUMIÈRE

Restauro realizzato con il contributo del Projecto Lumière (nell’ambito del Programma Media)