Maciste Contro Lo Sceicco
Sog., Scen.: Mario Camerini; F.: Anchise Brizzi, Antonio Martini; Scgf., Cost.: Emilio Pagliucchi; Int.: Bartolomeo Pagano (Maciste), Cecyl Tryan (la pupilla), Rita d’Harcourt (la contessa Lami), Lido Manetti (il giovane marinaio), Franz Sala (il conte Carlo Lami), Alex Bernard (il capitano), Oreste Grandi (Lopez), Felice Minotti, Armand Pouget, Mario Sajo, F.M. Costa, Michele Mikailoff; Prod.: Fert- Pittaluga; 35mm. L. or.: 2256. L.: 1884 m. D.: 82’ a 20 f/s. Imbibito.
Scheda Film
Una caratteristica dei film di Maciste prodotti negli anni Venti è l’ibridazione della commedia con altri registri: genere sentimentale, dramma circense, storia spionistica, sempre comunque ambientati in età contemporanea. In Maciste contro lo sceicco Mario Camerini, regista, soggettista e sceneggiatore, sceglie per la prima volta di abbandonare del tutto il tono da commedia e di riportare il gigante buono indietro nel tempo, calandolo in un torbido melodramma psicologico ambientato nel sud Italia Ottocentesco. Il conte Lanni vuole liberarsi della giovane nipote Anna, di cui è tutore, per poter disporre liberamente del patrimonio di famiglia mantenendo lo stile di vita lussuoso cui sono abituati lui e la sua amante Marina. Si accorda con Ricon, vecchio capitano di una goletta che solca il Mediterraneo, perché catturi la ragazza con l’inganno e la consegni allo sceicco Abd-el-Kar che ne farà una favorita del suo harem. La presenza della giovane sulla piccola nave scatena le pulsioni dei marinai, non avvezzi alla presenza di una donna a bordo. Sulla virtù di Anna vegliano Maciste, braccio destro del capitano, il giovane conte rivoluzionario in incognito Pietro e lo stesso capitano, pentitosi sul letto di morte delle sue malefatte. Il film, secondo la prassi in voga, negli anni Trenta fu distribuito in una versione doppiata, meno efficace dal punto di vista drammatico ma notevole, a tratti, per alcuni effetti di sincronismo.
Stella Dagna, Claudia Gianetto
Restaurato a partire da una copia safety 35mm bianco e nero, stampata negli anni Sessanta dal Narodny Filmovy Ustav da un nitrato con didascalie ceche; da una copia positiva 35 mm nitrato bianco e nero, proveniente dal Fondo Fantoni, sonorizzata nei primi anni Quaranta per una ridistribuzione italiana del film; e da un frammento 16mm proveniente dalla collezione Moscati. Il restauro del 2009 ha ricostruito le didascalie italiane a partire dalla lista didascalie conservata presso il Museo Nazionale del Cinema. Altre integrazioni sono state fatte a partire da un 16mm proveniente dalla Cineteca Bruno Boschetto. Le colorazioni sono state stabilite tramite il metodo Desmet.