Maciste All’inferno

Guido Brignone

Sog.: Fantasio (Riccardo Artuffo); F.: Massimo Terzano, Ubaldo Arata; Scgf.: Giulio Lombardozzi; Effetti speciali e trucchi: Segundo de Chómon; Int.: Bartolomeo Pagano (Maciste), Pauline Polaire (Graziella), Elena Sangro (Proserpina), Lucia Zanussi (Luciferina), Franz Sala (Barbariccia/Dottor Nox), Umberto Guarracino (Pluto), Mario Sajo (Gerione), Domenico Serra (Giorgio), Felice Minotti, Andrea Miano; Prod.: Fert-Pittaluga. 35mm. L. or.: 2475 m. L.: 2306 m. D.: 100’ a 20 f/s. Imbibito.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

«L’ho visto in braccio a mio padre in piedi tra una gran calca di gente con il cappotto inzuppato d’acqua perché fuori pioveva. Ricordo un donnone con la pancia nuda, l’ombelico, gli occhiacci bistrati lampeggianti. Con un gesto imperioso del braccio faceva nascere attorno a Maciste anche lui seminudo e con un tortore in mano un cerchio di lingue di fuoco.» (Federico Fellini, Intervista sul cinema, a cura di Giovanni Grazzini, Laterza, Roma- Bari 1983). Maciste all’inferno è una “diavoleria in cinque atti”, ambientata in un Inferno barocco e sensuale. Il clima torrido non risparmia Maciste che, caso unico nella serie, si concede alla bella regina Proserpina; pagherà cara questa trasgressione trasformandosi in un demone con tanto di coda e piedi caprini. Questi diavoli molto umani litigano, si tradiscono, tessono intrighi politici e si riuniscono la sera davanti a uno schermo per seguire gli avvenimenti della terra, quasi fosse una diretta televisiva. Come al solito Maciste fa meraviglie sgominando da solo un intero esercito di demoni, anche se a vincere su tutto non sarà la sua forza ma la preghiera di un bambino. È l’ultimo titolo della serie interpretata da Bartolomeo Pagano, che chiude con una delle sue migliori performances.
Dopo il 1926, l’attore interpreterà ancora alcuni film non nei panni di Maciste, finché si ritirerà dalle scene a causa di problemi di salute, trascorrendo il resto dei suoi giorni nella “villa Maciste” che aveva costruito per sé e per la famiglia sui colli dell’entroterra genovese.
Nel nuovo restauro, realizzato in collaborazione dalla Cineteca del Comune diBologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, sono state reintegrate le didascalie originali che descrivono gli Inferi con terzine d’ispirazione dantesca. Il restauro è stato eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna nel giugno 2009.

Stella Dagna, Claudia Gianetto

Copia proveniente da

In collaborazione con

Restaurato nel 1992 presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata a partire da due copie nitrato imbibite provenienti da Det Danske Filmmuseum e dalla Cinemateca Brasileira, e da più copie safety provenienti dalla Cineteca Nazionale e dalla George Eastman House. Le colorazioni sono state stabilite tramite il metodo Desmet. Il restauro del 2009 ha ricostruito le didascalie italiane a partire dalla documentazione conservata presso il Museo Nazionale del Cinema.