L’INAUGURAZIONE DEL CAMPANILE DI SAN MARCO

da identificare

da identificare. D.: 1O’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Si tratta di un cortometraggio girato in Kinemacolor, uno dei molteplici sistemi di colore sperimentati nel periodo muto. Il procedimento viene così descritto da Mario Calzini nel suo Storia tecnica del film e del disco (Bologna, Cappelli Spettacolo, 1991): “Sistema additivo bicromo di cinematografia a colori ideato da George Albert Smith con la collaborazione di Charles Urban. La ripresa avveniva esponendo alternativamente i fotogrammi attraverso un filtro arancio e uno blu-verde. Analogamente, in proiezione si adoperava un otturatore rotante, portante alternativamente i filtri in modo che ogni fotogramma fosse proiettato con il filtro di sua competenza. Naturalmente la cadenza di scorrimento era stata portata al doppio (32 fotogrammi al secondo) in modo che l’occhio dello spettatore potesse sintetizzare le due immagini di diverso colore”. Un documento rarissimo, sia dal punto di vista storico che della tecnica cinematografica. La proiezione avverrà con un proiettore appositamente modificato, in modo da poter riprodurre le condizioni di visione originali. L’operazione di restauro, particolarmente delicata, è stata effettuata a partir da un positivo originale, dal laboratorio L’immagine Ritrovata.