L’ETÀ CRITICA

Amleto Palermi

S.: dalla commedia in un atto di Max Dreyer Die Siebzehnjährigen (1904). Sc.: Amleto Palermi. F.: Domenico Grimaldi. In.: Pina Menichelli (Erica), Livio Pavanelli (Werner),Giorgio Fini (Federico), Sig.ra Di Paola (Anna Maria), Gemma De Ferrari, Sig.ra Mugnaini, Cav. Roberto Villani, Sig. Ferraresi. P.: Rinascimento Film, Roma. L.O.: 2135mt. D.:60’. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel pieno del suo successo, Pina Menichelli affronta la trasposizione cinematografica di un atto unico di Max Dreyer, Die Siebzehnjährigen (La diciassettenne), che Amleto Palermi ha ridotto per lo schermo, curandone anche la regia. Il lavoro di Dreyer, apprezzatissimo sui palcoscenici di mezza Europa, è imperniato sul mistero della crisi della pubescenza, appunto l’età critica, e narra dell’infatuazione di una giovane fanciulla per Werner, un musicista di circa quarant’anni. Dì lei è invece innamorato perdutamente il figlio di Werner, suo coetaneo, il quale non esiterà a togliersi la vita vedendosi respinto. Il film, uscito alla fine del 1921, ottenne un successo straordinario di pubblico e critica: il recensore de La rivista cinematografica di Torino racconta che “l’aspettativa per questo film è stata vivissima. Il pubblico è accorso alla première in numero straordinario, tanto da costringere a chiudere l’accesso e farne spettacoli a sezione. Il successo è stato pari all’aspettativa per merito dell’affascinante Pina Menichelli che, oltre ad aver ammaliato un padre e un figlio (nel dramma), fece lo stesso per il pubblico”. Giulio Doria su La Cine-fono di Napoli è ancora più entusiasta: “Pina Menichelli mi ha sbalordito. Ha forse ricercato nelle sue possibilità interpretative, finalmente, la via vera? Ha seguito, con disciplina maggiore che per il passato, un energico ed acuto direttore artistico? Nel temperamento di Erica vi è un fondamento mirabilmente aderente al reale temperamento della Menichelli? Ho finito col conchiudere, con poca probabilità di sbagliare, che tutte e tre le illazioni rispondono al vero”.

Il film di Palermi, noto anche come Il tragico sorriso della vita, precede di qualche anno una delicata versione girata dal regista russo immigrato in Germania Georg Asagaroff. Il film, intitolato Die Siebzehnjähringen (1928) ed interpretato dalla diafana Grete Mosheim, non venne mai distribuito in Italia; arrivò invece una nuova versione sonora (Eine Siebzehnjährigen, 1934), regia di A.M.Rabenalt, protagonista la vaga Reva Holsey.

(Vittorio Martinelli)

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