L’ENFANT D’UN AUTRE

Jacob Protazanov

R.: Jacob Protazanov. In.: O. M. Jujakova (Olga Basanova, la pittrice), N. A. Rimsky (Boris Lukomsky, archeologo), N. A. Gaidarov (Vladimir), I.Talanov (Sergei Volodarski). P.: Ermolieff Films.
L.: 763m. D.: 38’ a 16 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Pochi sono i film conservati della produzione Ermolieff di Jalta, e ciò aumenta ancor più il valore delle scoperte di questi ultimi anni. I due film di Volkoff ritrovati al Gosfilmofond – La gente perisce per il metallo e Concorso di bellezza – e L’enfant d’un autre di Jakob Protazanov, ritrovato al Nederlands Filmmuseum, dimostrano che la produzione di Jalta era probabilmente politicamente libera, seguendo le linee del dramma psicologico con elementi mistici, già presente nel cinema russo verso la fine degli anni Dieci. Gli esterni de L’enfant d’un autre confermano l’ipotesi che il film sia stato girato a Jalta (anche se nei cataloghi esso è citato soltanto come “Produzione Ermolieff”); vi compare inoltre la nave che, dopo L’angoissante aventure di Protazanov – testimonianza dell’esilio del gruppo Ermolieff (da Jalta a Parigi, passando per Costantinopoli e Marsiglia) – diverrà metafora permanente del viaggio nei film degli esuli russi.

In quanto al morale del gruppo Ermolieff a Jalta, abbiamo la testimonianza di una lettera di Jakob Protazanov alla sorella Nina Angiaparidze, datata 13 maggio 1919: ‘Cara sorella mia, tuo fratello che ti vuole molto bene ti saluta. La mia vita è abbastanza noiosa e sempre uguale. Sto aspettando nuovo lavoro e la tua lettera’.

Forse Ermolieff si annoiava meno del suo più importante regista, che, nonostante il tedio, riuscì comunque, nei due anni in questione, a realizzare una buona decina di film. Ermolieff aveva alle spalle uno studio da salvare ed era da tempo abituato a lottare per la sopravvivenza. La “Torgovyj dom I.N.Ermolieffa”, fondata nel 1915, era divenuta, anche se non ufficialmente, una sorta di filiale della Pathé, la cui influenza sul mercato russo si era nel frattempo sempre più indebolita”.

Natalya Nussinova, Cinegrafie, VI, n.9, 1996

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