LE CRIMINEL

Alexander Ryder

tr. l.: Il Criminale. S.: dal romanzo omonimo di André Corthis. F.: Geo Blanc. In.: André Nox, Teresina Boronat, Madeleine Barjac, Jean Lorette, Roger San Juana, Paquerette. 35mm. L.: 2521m. D.: 110’ a 20 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Le criminel è uno di quei drammi violenti che pare possano avere luogo solo in Spagna o in Italia… il giorno stesso in cui Isabelle dovrebbe diventare la moglie di don Joaquim, lei scompare, portata via da un altro … – così Raymond Villette inizia su “Mon Ciné” (27 novembre 1927) la recensione del film, terminando con un giudizio ampiamente positivo – La regia del signor Ryder è eccellente, l’interpretazione è all’altezza della messa in scena e ciò mi permette di rivolgere a tutti gli attori lo stesso elogio”. Ignorato bellamente dalle storie del cinema, Alexandre Ryder (1891-1966), regista francese dalle origini polacche, ha dimostrato una indubbia capacità di realizzatore, affrontando nei suoi trent’anni di carriera, i generi più disparati, dal drammatico Le criminel a Le double (1921), un film a colori sulla teoria della doppia personalità, all’idilliaco Rose de Nice (1921), a due opere di ispirazione religiosa, tratte dai romanzi di Pierre l’Hermite, La femme aux yeux d’or e Comment j’ai tué mon enfant (amb. 1925), all’impegnativo La grande épreuve (1927), epico affresco sulla prima guerra mondiale. Nei primi anni del sonoro, la sua attività si risolve quasi tutta nella trascrizione in immagini di allegre commedie boulevardières, come L’âne de Buridan (1930), Faut réperer Sophie (1933) Le noveau testament (1936) con Sacha Guitry, mentre nel 1940 è autore di un insolito Après “Mein Kampf”, mes crimes dove ricostruisce gli anni giovanili di Hitler e la presa del potere del nazismo. Il film esce nel marzo del 1940, viene nascosto quando la Francia viene occupata e, con scene aggiunte della vittoria alleata, verrà nuovamente proiettato nella Parigi liberata.

Vittorio Martinelli

Copia proveniente da

Restaurato nel 2000 da un negativo nitrato, con didascalie rifatte