LA DONNA SCIMMIA
S. e sc.: M. Ferreri e Rafael Azcona. F.: Aldo Tonti. M.: Mario Serandrei. Scgf.: Mario Garbuglia. Mu.: Teo Usuelli. In.: Annie Girardot (Maria), Ugo Tognazzi (Antonio Focaccia), Achille Majeroni, Filippo Pompa, Elvira Paoloni, Linda de Felice. P.: Compagnia Cinematografica Champion (Roma) / Marceu-Cocinor (Parigi). 35mm. D.: 100’ a 24 f/s.
Scheda Film
Il dipinto La Mujer barbuda si trova presso l’ospedale Tavera (Toledo) e lo dipinse nel 1631 José Ribera (Játiva 1591 – Napoli 1652) chiamato Lo Spagnoletto per la sua bassa statura. Nel 1610, Ribera lasciò la Spagna per l’Italia, senza più farvi ritorno. A Roma condusse una vita povera e da bohème, e nel 1616 si trasferì a Napoli. Lì si accasò con una figlia del pittore G.B. Azzolino e si affermò molto rapidamente come la personalità più prestigiosa del panorama pittorico napoletano (all’epoca , uno dei più brillanti d’Italia); in seguito, la sua fama si estese per tutta Europa. Si narra la leggenda di una ragazza che, attraversando un bosco, fu assalita da dei banditi; temendo di essere violentata, la ragazza si raccomandò alla Santissima Vergine Maria. La Vergine le fece crescere improvvisamente un’enorme barba, e i banditi, spaventati, la lasciarono proseguire il suo cammino. Questo quadro e questa leggenda sono all’origine della storia de La donna scimmia. Marco e io pretendevamo di fare il film in Spagna, però la censura ce lo impedì; poi a Roma tornammo su quell’idea.
Rafael Azcona