LA DONNA E L’UOMO

Amleto Palermi

R.e Sc.: Amleto Palermi. S.: da un romanzo di Robert Buchanan. F.: Giovanni Grimaldi. In.: Pina Menichelli (Gillian), Milton Rosmer (Philip O’ Mara), Livio Pavanelli (Sir George), Marcella Sabbatini (la piccola Dora), Alfredo Bertone. P.: Rinascimento-film. 1046m. l.o.: 2270m. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Oltre che ad essere stato un regista su cui un giorno o l’altro ci si dovrà decidere a rivolgere uno studio approfondito, Amleto Palermi è stato anche un grande organizzatore. Si potrebbe qualificarlo come un precursore del cinema. È noto come nel corso degli anni Venti, in cui erano in pochi a credere nel cinema italiano, egli sia stato uno dei maggiori fautori di una continuazione della tradizione cinematografica nazionale. Pur essendogli stato richiesto di girare film in Germania, egli preferì accordarsi con i tedeschi e gli austriaci per realizzare in Italia film come L’uomo più allegro di Vienna con Ruggero Ruggeri e Maria Corda, l’Enrico IV con Conrad Veidt, Florette e Patapon con Ossi Oswalda, e come sia riuscito a portare a termine il tormentato Ultimi giorni di Pompei (1926), lasciando Gallone a girare le scene a Roma e facendo lui l’andirivieni tra Berlino e Vienna, portando soldi freschi per completare qauest’ennesima versione del romanzo di Bulwer Lytton.
Molto meno note sono le coproduzioni che il geniale cineasta siciliano combinò con la Francia (La dame de Chéz-Maxim e Occupati di Amelia) e con la Gran Bretagna (La seconda moglie e La donna e l’uomo). In tutti e quattro i film utilizzando Pina Menichelli.
Nel recensire La donna e l’uomo, il critico del Bioscope londinese così si esprime a proposito dell’attrice: ‘Pina Menichelli ha una sensibilità vulcanica, ma anche sensibile; scava nel carattere della protagonista con molta raffinatezza, operando un crescendo drammatico con un sottile gioco di ombra e di luce’.
Il film, tratto da un romanzo di Robert Buchanan, è la storia di Gillian che, abbandonata da un marito egoista e indegno, cerca di ricostruirsi una nuova vita accanto ad un altro uomo. Il marito però ritorna e la perseguita con richieste di danaro. Verrà fortunatamente eliminato da un tale che aveva truffato, liberando dagli incubi la sventurata protagonista”.
(Vittorio Martinelli)

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