LA BELLE EQUIPE
Sc.: Charles Spaak, J.Duvivier. F.: Jules Kruger. Marc Fossard. In.: Jean Gabin, Charles Vanel, Raymond Aimos, Viviane Romance, Micheline Cheirel, Raphael Medina. P.: Ciné-Arys Productions. 16 mm.
Scheda Film
Verranno presentati i due diversi finali del film, di cui parla, fra gli altri, anche Raymond Chirat nel suo saggio su Duvivier apparso su Premier Plan (n.50, 1969): “(il film è) molto rappresentativo del 1936, carico di speranze per il Fronte Popolare: la sceneggiatura aveva tentato anche Jean Renoir e, quindici anni dopo, in uno degli episodi che compongono Sous le sol de Paris, Duvivier evocò nuovamente con nostalgia il clima crudele e allo stesso tempo spensierato di La belle équipe. Per realizzare questo soggetto, il regista dovette vincere molte resistenze, soprattutto quelle del produttore che non credeva al successo dell’opera, cosa che condusse al problema dei due finali proposti per il film. La prima versione, scritta e girata, vedeva Gabin uccidere Vanel per i begli occhi di Viviane Romance, conclusione a cui doveva giungere naturalmente il pessimismo del film. L’uscita sugli schermi parigini del settembre 1936 non fu un trionfo. Allora il produttore Arys Nissotti insorse contro la tristezza del finale e sollecitò Duvivier a girare un altro finale. Si vide dunque la ‘femme fatale’ cacciata, i due compagni che si abbracciano e la vicenda concludersi nelle canzoni della festa. Il pubblico parigino continuò a non gradire. Ma un cinema di La Varenne organizzò un referendum fra gli spettatori dopo aver presentato le due versioni: con 600 voti su 800 vinse la versione ‘rosa’. Si poté così vedere, per lunghi anni, Jean Gabin e Marcelle Geniat ballare il valzer alla musica di Maurice Yvain nelle ultime scene. Duvivier, che teneva malgrado tutto alla sua prima ispirazione, recuperò i diritti del film e ristabilì il vero finale, quello che si può vedere oggi quando il film viene proiettato”.