IN JENEN TAGEN

Helmut Käutner

T. it.: Quei giorni in Germania; Scen.: Helmut Käutner, Ernst Schnabel; F.: Igor Oberberg; Mo.: Wolfgang Wehrum; Mu.: Bernhard Eichhorn; Su: Hans Wunschel; Int.: Gert E. Schäfer (Willi), Erich Schellow (Karl), Winnie Markus (Sybille), Werner Hinz (Steffen), Karl John (Peter Keyser), Erich Weiher (montatore), Alice Treff (Elisabeth Buschenhagen), Franz Schafheitlin (Wolfgang Buschenhagen), Hans Nielsen (Wolfgang Grunelius), Gisela Tantau (Angela Buschenhagen), Ida Ehre (Sally Bienert), Erica Balqué (Dorothea Wieland), Eva Gotthardt (Ruth), Hermann Schomberg (Dottor Ansbach), Kurt Meister (poliziotto), Hermann Speelmans (August Hintze), Fritz Wagner (te-nente), Hans Mahnke (Niginski), Isa Vermehren (Erna), Margarete Haagen (Baronin von Thorn), Franz Weber (poliziotto), Erwin Geschonneck (Schmitt), Carl Raddatz (Josef), Bettina Moissi (Marie); Prod.: Helmut Beck, Helmut Käutner; Pri. Pro.: 13 giugno 1947 35mm. D.: 111’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il film ha una protagonista molto speciale: un’automobile, attraverso la quale vengono raccontati episodi nell’arco di dieci anni. L’ironia e il sarcasmo assumono qui molteplici aspetti: un oggetto più umano dei veri umani dell’epoca, un oggetto che guarda caso è uno dei prodotti centrali dell’imminente “miracolo tedesco”, e come manipolatore di immagini un regista che era stato tra i pochi a vivere e lavorare sotto il Nazismo in un modo che può essere definito umano e dignitoso. Il cimitero di automobili è la disincantata conclusione del film: qui non ci sono più persone, ecco quanto siamo caduti in basso. L’automobile è loquace. Abbiamo cercato di creare ordine attorno a noi, ma non aveva senso. Quando era giovane quell’automobile sembrava avere mille anni davanti a sé, ma qualcosa andò storto e gli anni diventarono solo dodici…
Questo notevole film a episodi fu realizzato quando la formula era al suo momento di massimo splendore, con film disparati come Dead of Night, Flicka och hyacinter, Retour à la vie o Paisà, ovviamente il più grande di tutti. (E infatti Chris Marker ha definito In jenen Tagen l’equivalente tedesco di Paisà). Essendo interamente nelle mani di Helmut Käutner, nessuno degli episodi è banale; siamo vicini all’autentica arte della forma breve. In jenen Tagen potrebbe benissimo essere il più importante film tedesco, di entrambe le Germanie, dell’immediato dopoguerra e forse di molti anni che seguirono. Inoltre questi “frammenti di destini umani” sono un affascinante e ironico spaccato storico di un paese durante il decennio più drammatico della sua storia.

Peter von Bagh

Copia proveniente da