Il polentone a Pont Canavese

Giovanni Vitrotti

Prod.: Ambrosio 35mm. L.: 124 m. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

I film “dal vero” italiani del 1909 sono circa 180, più della metà dei 335 film a soggetto. Le riprese documentarie, fin dalle origini espressione di sicuro richiamo e oggetto di esportazione, hanno assunto accanto al filone comico seriale e ai film storici in costume un peso ragguardevole nelle strategie di mercato delle case nostrane, sia in termini di scelte produttive e distributive, sia quanto a esiti realizzativi. E ciò si verifica per le società più importanti come per le minori. Le abilità artistiche profuse nella registrazione degli accadimenti e della realtà non di rado coniugano sapiente fattura tecnica e fotografica, capacità nella messa in scena e nella costruzione dello spazio, costruzione moderna del racconto filmico.

Ne è la riprova questo programma, per la prima volta in grado di comporre per quantità e qualità dei documenti un tessuto visivo autonomo e completo, una carta d’identità del Paese storicamente riconoscibile nei fatti di costume e nelle sue diverse manifestazioni e ritualità sociali.

Costretti a citare solo alcuni dei titoli dell’anno, particolarmente preziosi ci sembrano quei film che restituiscono la dimensione del lavoro e le sue forme di organizzazione quali L’industria della carta all’Isola del Liri (Cines), Il baco da seta (S.A.F.F.I.-Comerio), L’industria del legno nel Cadore (Ambrosio) e Traforo del Loetschberg (A. Croce).
Si affina la pur pionieristica tradizione del vedutismo e dello sguardo dell’operatore confrontato col paesaggio nudo in Paludi pontine (Helios Film), Gole del sagittario (Cines) e Un giro per Napoli (Vesuvio Films), mentre la vita collettiva è scandita dalle manifestazioni civili e religiose come Il polentone a Pont Canavese (Ambrosio) di atmosfera carnevalesca e La festa dei gigli a Nola (Cines), processione dalla tradizione millenaria oltreché titolo del 1909 ritrovato di recente.

Le esercitazioni e le manifestazioni sportive rappresentano una fetta importante della produzione con Aviazione a Brescia e Il Palio di Siena (A. Croce), Corse ippiche a Mirafiori e Savoia cavalleria (Ambrosio) insieme al Giro ciclistico d’Italia (S.A.F.F.I.-Comerio) che festeggia il traguardo dei cent’anni.

L’attività documentaristica non si riduce alla sola rappresentazione che il Paese da di sé ma contribuisce a ridefinire l’immaginario esotico degli italiani con La caccia al leopardo e Il viaggio del Duca degli Abruzzi al K2 (Ambrosio) e Stoccolma pittoresca (Pasquali e Tempo), laddove invece Matrimonio abissino (Ambrosio) è una prova concreta della politica coloniale italiana in Africa.

Luigi Virgolin

 

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