Come The Extra Girl, film dello stesso anno pensato su misura per Mabel Normand e prodotto da Mack Sennett, il lungometraggio comico Hollywood è, come suggerisce il titolo, uno dei primi esempi di lettura autoreferenziale di un popolare mito hollywoodiano: ‘making it big’, sfondare nel mondo del cinema. Il regista James Cruze affidò alla sconosciuta Hope Drown – nome che era tutto un programma – il ruolo della protagonista Angela Whitaker, una giovane di belle speranze che si avventura nel mondo dorato del cinema con il sogno di diventare una star. Con lei c’è suo nonno Joel, che confida negli effetti salutari del clima californiano. In un ironico colpo di scena è però Joel che finisce per fare l’attore, mentre Angela fallisce. La capitale cinematografica d’America ha più volte guardato dentro di sé in cerca d’ispirazione, con esiti più o meno felici dal punto di vista della critica e del successo commerciale: Maschere di celluloide (1928) di King Vidor e I protagonisti (1992) di Robert Altman sono gli esempi più noti. Come questi due film, anche Hollywood presenta una sfilata di camei di personaggi famosi del mondo del cinema. Il film è oggi considerato perduto: questo breve trailer risulta essere l’unica traccia conservatasi.

Oliver Hanley