HANA CHIRINU

Tamizo Ishida

Sog.: da una pièce di Kaoru Morimoto. Scen.: Kaoru Morimoto. F.: Harumi Machii. M.: Yoshio Ehara. Scgf.: Yasuhide Kato. Mus.: Senji Ito. Ass. regia: Kon Ichikawa. Int.: Ranko Hanai (Okira), Reiko Minakami (Tanehachi), Rikie Sanjo (Tomi), Rumi Ejima (Harue), Fujiko Naruse (Oshige), Chieko Ishii (Shimewaka), Ginko Ii (Okiyo), Ryoko Satomi (Michiyo). Prod.: Kontaibo Goro per Toho. 35mm. D.: 74’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

L’originale e brillante film di Ishida racconta la storia da un punto di vista femminile. Sullo sfondo di una vittoria delle forze imperiali nella guerra civile che portò alla Restaurazione Meiji, Ishida descrive la vita in una casa di geishe creando ciò che Noël Burch ha definito “un ritratto di una comunità tra i più pregevoli mai realizzati”. Il film è tutto ambientato nella casa, con un cast interamente femminile. Per Burch, “l’esclusione dalla scena di uomini, avventori o soldati, è un significativo corollario dell’esclusione delle donne giapponesi dalla storia del paese”. Ishida narra la sua storia usando uno stile inventivo nel quale le inquadrature non sono quasi mai ripetute. Burch osserva che la storia fa pensare a Čechov, ma ritiene che “l’ambientazione in un unico spazio ristretto unita al continuo rinnovarsi delle immagini” non abbia pari nel cinema narrativo convenzionale. Anche se Hana chirinu è il suo unico film famoso, Tamizo Ishida (1901-1972) ebbe una carriera ventennale che iniziò ai tempi del muto con i film chambara (di cappa e spada) per guadagnare il rispetto della critica con una serie di adattamenti letterari e teatrali negli anni Trenta. Nel 1937, un anno prima di girare Hana chirinu, Ishida aveva iniziato a lavorare alla J.O., compagnia precorritrice della Toho. In questa fase della sua carriera collaborava con il Bungaku-za, un gruppo teatrale di stile occidentale, e Hana chirinu vide inizialmente la luce come opera teatrale di Kaoru Morimoto. Il film, tuttavia, è profondamente cinematografico nello stile e nell’impostazione, e si segnala come una delle opere più significative del cinema nipponico degli anni Trenta. Tra gli assistenti di Ishida c’era Kon Ichikawa, destinato a diventare uno dei principali registi giapponesi del dopoguerra.

Alexander Jacoby e Johan Nordström

Copia proveniente da

Restaurato nel 1992 da Toho presso Tokyo laboratory ldt. a partire da un controtipo 35mm. Il controtipo è stato stampato da un master positivo 35mm, trasferito da un 35mm negativo nitrato originale