Finis terræ

Jean Epstein

Sog.: Jean Epstein; F.: Joseph Barth, Joseph Kottula, Louis Née, Raymond Tulle; Int.: lavoratori e pescatori dell’arcipelago di Ouessant; Prod.: Société Générale de Films; Pri. pro.: 19 aprile 1929. 35mm. L.: 1831 m. D.: 80’ a 20 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nella teoria russa del non-attore, Epstein, che (…) detesta l’attore-attore, trova uno stimolo. Questa teoria veniva presa alla lettera in Occidente: si era persuasi, per esempio, che Inkijinoff non fosse un attore! Non si era compresa la sottigliezza della tecnica sovietica che faceva poggiare il film sia sulla recitazione sapiente di interpreti esperti, sia sulle espressioni dei volti scelti nella folla. Anche Epstein ci cascò? È possibile, perché Finis terræ èl’inverso della scuola russa: non vi si trova nessun attore professionista. L’influenza russa è nella scelta del soggetto deliberatamente nudo, nella scelta dell’ambiente. Finis terræ è stato girato dal maggio 1928 al gennaio 1929, il suo soggetto, praticamente inesistente, è un semplice fatto di cronaca da giornale locale: due amici lavorano insieme al raccolto del goemon, litigano per un futile motivo, ma uno dei due è malato, e l’altro lo mette su una barca e riesce, malgrado la calma piatta, a raggiungere la barca partita dalla terraferma con il dottore. È esattamente l’antitesi di La Chute de la maison Usher. “(…) È la ricerca di una specie di meraviglioso molto più reale, certamente sotto l’influenza dei film sovietici, i primi che si siano visti in quel momento”.

Henri Langlois, Jean Epstein, “Cahiers du cinéma”, n. 24, giugno 1953

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