Enoken Seishun Suikoden

Kajiro Yamamoto

T. int.: Romantic and Crazy. Sog., Scen.: P.C.L. Bungeibu, Pierre Brillant Theatre F.: Hiromitsu Karasawa. Scgf.: Takeo Kita. Mus.: Kyosuke Kami Su.: Koji Hayakawa. Int.: Kenichi Enomoto (se stesso), Teiichi Futamura, Masako Tsutsumi, Sachiko Chiba, Heihachiro Okawa. Prod.: P.C.L. 35mm. D.: 85′ Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

I primi film musicali della P.C.L., osservano Joseph Anderson e Donald Richie, “non erano tanto veri film ma piuttosto numeri di varietà filmati, molti dei quali effettivamente finanziati da compagnie discografiche ansiose di pubblicizzare i loro artisti e le loro canzoni”. Anderson e Richie fanno bene a segnalare gli stretti legami tra i diversi media commerciali agli inizi del sonoro, ma il trattamento condiscendente che riservano a quei film è ingiustificato. Il primo film sonoro interpretato da Enoken, il cui titolo è un gioco di parole su un classico della letteratura cinese, Shuihu Zhuan o in giapponese Suikoden (letteralmente “Storia in riva all’acqua”), bilancia l’estetica del sonoro con quella del teatro di rivista. Kenichi Enomoto (Enoken) era già apparso in vari film muti, ma era più noto come artista di varietà di Asakusa, il quartiere dei teatri di Tokyo. La casa di produzione ingaggiò anche la sua troupe e la trama fu costruita intorno alle scene che lo avevano reso famoso sul palcoscenico. I numeri in cui l’attore ‘rompe la quarta parete’ per chiedere consigli al pubblico rimandano alle origini teatrali del film. I manifesti pubblicitari dell’epoca vantarono “il comico numero uno e la commedia musicale numero uno del Giappone”, spingendosi a millantare l’approvazione di Eddie Cantor e dei fratelli Marx. In effetti il film si ispirava consapevolmente al musical di Hollywood, sin dall’esplicito omaggio iniziale a Il re dell’arena (1932), interpretato proprio da Cantor. Il film segna il debutto alla P.C.L. del regista Kajiro Yamamoto, che in precedenza aveva lavorato alla Nikkatsu. Il regista rimase fedele alla compagnia anche quando essa si fuse con la J.O. per dar vita alla Toho, e la sua collaborazione con Enoken si estese fino al dopoguerra. Lavorò anche ad alcuni adattamenti letterari, come i due film tratti dalle opere del romanziere del periodo Meiji Soseki Natsume, Il signorino (1935) e Io sono un gatto (1936). Mentore di Akira Kurosawa, che fu suo aiuto regista in Uma (Cavallo, 1941) e in altri film, Yamamoto influenzò profondamente la storia del cinema giapponese.

Copia proveniente da

La copia si basa su un controtipo negativo 35mm acquistato grazie a un fondo nazionale supplementare stanziato nel 2009 dalla Agenzia per gli Affari Culturali e in seguito restaurato dal National Film Center. Colonna sonora sottoposta a riduzione del rumore