EN PENICHE SUR LA SOMME AVEC NOS BLESSES

D.: 305 m. 35mm.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“A Cerisy-Gailly (Somme), dei feriti sono imbarcati in grande numero a bordo di una chiatta della Croce Rossa. Nel corso di questo viaggio verso Amiens, la macchina da presa è rivolta verso gli argini. Soldati acquartierati lavano la biancheria. Alla sosta della chiusa di Corbie, una colonna di camion oltrepassa il fiume e gli abitanti portano dei piccoli regali”.
Queste immagini di corpi feriti sono testimonianze più sconcertanti e terribili della morte: essa attestano l’insondabile atrocità della guerra. Il loro potere suggestivo è enorme, come nel caso di alcune sequenze del film intitolato En péniche sur la Somme avec nos blessés. La capacità evocativa delle immagini, in cui l’orrore è assai meno esibito che insinuato, è notevole. Al di là della volontà significante da parte dell’operatore, talvolta sorgono alcuni indizi che lasciano affiorare quei tratti del reale normalmente inaccessibili, che rinviano ad altre immagini, non visibili, fuori campo… Come i numerosi paesaggi apocalittici del fronte, dove la vita non sembra aver più alcuno spazio, in una possibile metafora della sofferenza e della morte.
(Laurent Veray, Il cinematografo al campo, Transeuropa, 1993)

Copia proveniente da