Drums Along the Mohawk
T. it.: La più grande avventura; Sog.: dal romanzo di Walter D. Edmonds; Scen.: William Faulkner (non accreditato), Sonya Levien, Lamar Trotti; F.: (Technicolor) Bert Glennon, Ray Rennahan; Mo.: Robert Simpson; Scgf.: Richard Day, Mark-Lee Kirk, Thomas Little; Co.: Gwen Wakeling; Mu.: Alfred Newman; Su.: Roger Herman, E. Clayton Ward, Robert Parrish, Harry Roberts; Int.: Claudette Colbert (Lana Borst Martin), Henry Fonda (Gilbert Martin), Edna May Oliver (Mrs. McKlennar), John Carradine (Caldwell), Eddie Collins (Christian Reall), Dorris Bowdon (Mary Reall), Jessie Ralph (Mrs. Weaver), Arthur Shields (il reverendo Rosenkrantz), Robert Lowery (John Weaver), Roger Imhof (generale Nicholas Herkimer), Francis Ford (Joe Boleo), Ward Bond (Adam Hartmann), Kay Linaker (signora Demooth), Russell Simpson (dr. Petry), Chief Big Tree (Blue Back); Prod.: Darryl F. Zanuck, Raymond Griffith per 20th Century Fox Film; Pri. pro.: 3 novembre 1939 35mm. D.: 103’. Col.
Scheda Film
Ci sarebbe molto da dire su quest’opera così ricca, nella quale Ford utilizza per la prima volta il colore, e sui suoi richiami all’unità nazionale proprio nel momento in cui in Europa scoppia la guerra (come in Passaggio a Nord-Ovest di King Vidor, esattamente contemporaneo). Mi limiterò a tre rapidi cenni. (…) Un vasto paesaggio, in veduta panoramica, è chiuso sullo sfondo da una pineta. L’immagine è attraversata in diagonale dai soldati americani che si allontanano al suono di “Yankee Doodle Dandy”. In primo piano, a sinistra, Lana (Claudette Colbert), la moglie di Gil (Henry Fonda), è in piedi, poi scompare. La composizione è ripresa “testualmente” dal Griffith di La nascita di una nazione (la marcia di Sherman verso il mare). Ma laddove le simpatie sudiste di Griffith provocavano un conflitto insanabile tra epopea e pathos, Ford, facendo a meno della visione panoramica cui era ricorso Griffith, mostra il legame inestricabile tra due emozioni reciprocamente funzionali. (…) Al suo ritorno, Fonda descrive la battaglia cui ha partecipato, gli indiani dipinti di blu, di giallo e di rosso, gli inglesi con l’uniforme rossa. Si racconta che Ford, stanco delle sollecitazioni di Zanuck, che gli rimproverava di essere in ritardo e di avere superato il budget assegnato, si risolse, invece di filmare una battaglia lunga e costosa, a questo “racconto di Teramene”. L’aneddoto non conta; l’accostamento con la tragedia classica (ma anche con gli eterni procedimenti dell’epopea) è confermato dall’itinerario di Fonda, partito alla ricerca di rinforzi e seguito, come Orazio, da tre indiani. Ritmato dalla musica di “Yankee Doodle Dandy”, e tale da richiamare la cavalcata notturna di Paul Revere, ma anche la corsa di Maratona, questo lungo pezzo di bravura gioca con virtuosismo sul sorgere delle sagome all’orizzonte, nella luce arancione del crepuscolo dell’alba.
Jean-Loup Bourget, John Ford, Éditions Rivages, Paris 1990, trad. it. Le Mani, Recco 1994
Restaurato da Academy Film Archive e 20th Century Fox col sostegno del Film Foundation e American Express, nell’ambito del progetto “In Glorious Technicolor”. I negativi Technicolor originali furono distrutti una volta trasferiti su un internegativo invertibile (CRI), supporto notoriamente molto instabile. Durante gli anni lo strato giallo dell’emulsione iniziò a corrompersi, causando un decadimento del colore nelle immagini. Gli elementi invertibili sono stati scansionati con risoluzione 2K; i 3 strati del colore sono stati nuovamente registrati; le lavorazioni digitali hanno migliorato la stabilità dell’immagine, la fissità dei colori e la grana dell’immagine; per la conservazione, dal master digitale sono stati prodotti due negativi 35mm – uno per per l’Academy ed uno per la Fox – e due serie di master dati 2K non compressi