DIE GELIEBTE
R.: Robert Wiene. Sc.: Leo Birinski. In.: Harry Liedtke, Adele Sandrock, Hans Junkermann. 1500m. D.: 54’. 35mm.
Scheda Film
Non solo Caligari potrebbe intitolarsi uno studio su Robert Wiene, il cui nome resta indissolubilmente legato al celebre capostipite dell’espressionismo cinematografico. Perché questo indubbio protagonista del cinema di Weimar, pur essendosi illustrato in altre opere dello stesso genere, come Raskolnikov, Genuine o Orlac’s Hände, è stato per anni, prima e dopo Caligari, sceneggiatore e regista di decine e decine di film d’ogni genere, dalla commedia al dramma, dal poliziesco al religioso, dal musicale allo spionistico, coinvolto pienamente in quella irripetibile fioritura che ebbe il cinema tedesco tra le due guerre.
Die Geliebte, divenuto in Italia Passione principesca, è indubbiamente opera minore in una filmografia che vanta titoli ben più insigni, ma è un perfetto esempio di come si possa realizzare da una pièce teatrale di modesto respiro un corretto e gradevole prodotto cinematografico. Innanzi tutto con una fotografia (di Laszlo Benedek: regista trent’anni dopo de Il selvaggio, con Marlon Brando) pastosa e nitida ad un tempo, con una narrazione rigorosamente rispettosa della continuity, con attori non eccelsi, ma appropriati, tra i quali spicca quella grande caratterista che è stata Adele Sandrock. Un film, in definitiva, che può validamente reggere il confronto con analoghi prodotti coevi di provenienza d’oltreoceano, allora come oggi, dominanti sugli schermi.
(Vittorio Martinelli)