DIE FREUDLOSE GASSE

Georg W. Pabst

Sc.: Willy Haas dal romanzo omonimo di Hugo Bettaver. F.: Guido Seeber, Curt Oertel, Robert Lach. In.: Greta Garbo, Asta Nielsen, Valeska Gert, Werner Krauss, Robert Garrison, Einar Hanson, Jaro Fùrth, Marlene Dietrich. P.: Hirschel-Sofar. 35 mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La ricostruzione di Die Freudlose Gasse presenta ancora molti problemi (come si può leggere nel testo di Klaus Wolkmer pubblicato nelle pagine seguenti). La copia presentata è il frutto di un appassionato lavoro di molti anni ed è basata sul confronto di quattro diverse versioni (una inglese, una francese e una russa, a cui si aggiunge una sintesi delle versioni francese e italiana depositata presso il Museum of Modem Art). Purtroppo il visto di censura tedesco è andato perduto e con esso il testo delle didascalie originali e la loro esatta successione.
“Ciò che ci ha sedotto immediatamente, è la novità del film di Pabst. Prima, avevamo visto dei western, dei film stravaganti, e di colpo abbiamo scoperto (cosa che mi ha sconvolto), abbiamo visto il romanticismo apparire sullo schermo, un romanticismo tedesco in cui ritroviamo Novalis, Amim… Niente di tutto ciò era sullo schermo prima de La via senza gioia… E poi, questo rifletteva qualcosa di sorprendente: le Germania del dopoguerra, la miseria, la decomposizione, questa specie di morbosità – non c’è altro termine – della Germania, ma al tempo stesso estremamente viva”. (Philippe Soupault, 1951)
“Il film ha poche virtù e grandi difetti. L’inconveniente principale è la sua spaventosa lunghezza e monotonia, oltre ad essere difficile da seguire nelle sue complicate vicende. […] Alcuni personaggi sono caratterizzati in modo eccellente e le ambientazioni sono generalmente interessanti […]. Ma le donne sono impossibili”. (Variety, 7/6/27)

Copia proveniente da