DIE BÜCHSE DER PANDORA

Georg W. Pabst

Sc.: Laszlo Wajda dai drammi di Frank Wedekind “Erdgeist” e “Die Büchse der Pandora”; F.: Gunther Krampf. In: Louise Brooks, Fritz Kortner, Franz Lederer, Carl Goetz, Alice Roberts, Krafft Raschig, Daisy d’Ora, Gustav Diessì. P.: Nero Film. 35 mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La versione che presentiamo è stata restaurata dal Münchner Filmmuseum partendo da un negativo con intertitoli flash francesi e svedesi, depositato presso la Cinémathèque Française. Sulla base del visto di censura tedesco si è potuto ricostruire il testo delle didascalie originali.
Il film venne selvaggiamente censurato praticamente ovunque: così, ad esempio, scrive Variety dell’11/12/29. “Gli esercenti del cinema si lamentano che i censori di New York abbiano fatto finire il film con Pandora e il ragazzo che si uniscono all’Esercito della Salvezza”. E così si lamenta J.Bouissounouse su La Révue du Cinéma del 1° maggio 1930 (che pubblica in copertina una inquadratura tagliata dalla versione francese): “Il film ispirato a Pabst da Wedekind è stato vergognosamente rimaneggiato dai montatori francesi; ciò che ne è rimasto è senza dubbio magnifico, ma non ha più alcun senso e gli spettatori non prevenuti si stupiranno non poco di un finale tanto edificante quanto imprevisto: Lulù si arruola, la notte di Natale, nell’Esercito della Salvezza, simbolo sacro che tocca il suo cuore fino ad allora insensibile. Non è vero. Pabst non c’entra per niente. […] Si è pensato bene di sopprimere Jack lo Squartatore dalla versione purgata, non ne resta che un’ombra che erra nella nebbia lungo il Tamigi, un povero individuo senza nome che compra un ramoscello di vischio portafortuna da una graziosa Soldatessa che raccoglie denaro per i poveri. […] Ma che cosa ne pensa il pubblico? Si è dunque riusciti ad ingannarlo? Accetta questo inimmaginabile travestimento? Dovrebbe sapere che questa sorta di ‘abracadabra’ è stata tratta da un’opera splendida”.
“Sarebbe stato meglio che Louise Brooks si fosse accontentata di mostrarsi nella forma ‘leggera’ delle comiche di due rulli a delle commedie della Paramount. Il vaso di Pandora è un film incoerente che non la aiuta, benché provi che la signorina Brooks non è una attrice drammatica” (Variety, 11/12/29)

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