DANS LA NUIT

Charles Vanel

F.: Georges Asselin, assistito da Gaston Brun, Marc Bujard, Henri Stuckert. Scgf.: Armand Bonamy. Dir.P.: Georges O’Messerly. Ass.R.: Jean Cassagne, Raoul Lagneau. In.: Charles Vanel (il minatore), Sandra Milovanoff (la moglie). P. Films Fernand Weil. 35mm. L.: 1807 m. D.: 65′ a 24 f/s. bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dans la nuit di Charles Vanel è un film eccezionale per più di un motivo. Diretto da un attore in un periodo in cui il va e vieni davanti e dietro la macchina da presa era meno frequente d’oggi, fu girato in piena irruzione del sonoro: è quindi uno degli ultimi film muti francesi. Dal momento che la vicenda si svolge a Jujurieux en Bugey, vicino a Lione, trentacinque anni dopo il lancio del Cinematografo, possiamo dire che la storia del cinema muto francese comincia con Lumière e finisce con Vanel. La coincidenza non è solo geografica e il confronto non è immeritato: Dans la nuit è un film formidabile, ingiustamente dimenticato e straordinariamente contemporaneo. Quando Arte ha chiesto all’Institut Lumière di riflettere su un’idea del cinema muto, io, Thierry Frémaux e Jacques Deray (per il quale Vanel recitò in Symphonie pour un massacre) abbiamo immediatamente pensato a Dans la Nuit. […] Dalle prime inquadrature, il film mostra un’incredibile inventiva visiva nella descrizione della miniera, libertà di tono per trattare sia il terrore sia la felicità, ricchezza di propositi, cura dell’immagine, attitudine esigente, ritmo: in breve, poesia cinematografica. Vanel è un autentico cineasta moderno e Dans la nuit un film d’autore. Opera sfortunatamente unica, o quasi. Nel 1930, il sonoro comincia a far piazza pulita e il pubblico non andò incontro a Dans la Nuit. Charles Vanel, malgrado un secondo tentativo, non si riprenderà mai da questo insuccesso. È impossibile non pensare allo scacco di The Night of the Hunter, che costrinse Charles Laughton a rinunciare a una promettente carriera di regista.

Bertrand Tavernier

Avevo davanti a me il puro e rude Pêcheur d’Islande, l’eroico ufficiale di Feu, l’avventuroso aviatore di La Proie du vent, nonché il ragazzo cattivo di Paname; ma questo non mi bastava. Attraverso tutte queste personalità così diverse, ne cercavo un’altra, ben nascosta. Quella del creatore di un’opera che sgorga dal cuore, un’opera in cui, contrariamente a quanto ci si poteva aspettare da un attore con una lunga carriera alle spalle, il mestiere lasciava costantemente posto alla sincerità. Quella dell’autore di queste immagini dure, semplici e belle, al servizio di una storia terribile, dolorosa, anche brutale, di una potenza raramente sorpassata in tutto il cinema francese”

Marcel Carné, Cinémagazine, 7, 1930

Copia restaurata nel 1983, con didascalie rifatte.