Dai Chushingura
T. int.: Chushingura. Scen.: Teinosuke Kinugasa. F.: Kohei Sugiyama. Mu.: Seihachi Shiojiro. Int.: Jusaburo Bando (Kuranosuke Oishii), Chojiro Hayashi (Naganori Takuminokami Asano / Sawaemon Yoshida), Utaemon Ichikawa (Awajinokami Wakisaka / Gorobei Kakimi), Tsumasaburo Bando (Genzo Akagaki), Yukichi Iwata (Kurobei Ono), Hideo Fujino (Takafusa Hyobu Chisaka), Sojin Kamiyama (Kozukenosuke Kira), Hiroko Kawasaki (Yosenin) Kokichi Takada (Sezaemon Oishii), Masao Hori (Soemon Hara / Kakunosuke Kurasama), Tatsuo Saito (Kazuemon Fuwa), Choko Iida (Nui, la moglie di Fuwa), Kinuyo Tanaka (Yae), Kotaro Bando (Shinzaemon Katsuta), Emiko Yagumo (Ukihashidayu), Kichimatsu Nakamura (Ichigaku Shimizu), Yoshiko Okada (Rui). Prod.: Shochiku (Shimogamo) 35mm. D.: 139’ a 24 f/s. Bn.
Scheda Film
Questo adattamento del 1932 è la prima versione sonora della storia dei quarantasette ronin che fu oggetto di tante trasposizioni al cinema. Il regista Teinosuke Kinugasa è oggi conosciuto in Occidente soprattutto per gli sperimentali Kurutta ichipeji [Una pagina di follia] e Jujiro [Incroci, 1928], ma Chushingura rappresenta assai meglio la sua opera. Kinugasa era specializzato soprattutto in jidai-geki, e la sua fama internazionale fu inizialmente legata alla proiezione nei festival di Jigokumon (1953), il primo film giapponese in costume girato a colori.
Trattandosi della prima versione sonora del Chushingura, il film fu una sorta di evento, e “Kinema Junpo” gli dedicò un’intera pagina. Ma il recensore della rivista alluse ironicamente agli interessi commerciali che stavano dietro il progetto. “Con il Chushingura gli attori e le case cinematografiche si guadagnano la pagnotta. Se non hai nulla da mostrare, tira fuori un Chushingura! Se navighi in cattive acque, tira fuori un Chushingura! Perché puoi star certo che gli spettatori accorreranno a frotte, e come motivo basta e avanza”. L’articolo riteneva che l’uso del suono non fosse abbastanza audace, e pur lodando la recitazione di Tsumasaburo Bando e Utaemon Ichikawa stroncò l’interpretazione del comprimario Chojiro Hayashi, mentre Kinuyo Tanaka fu criticata per la parlata dialettale. Seppur colpito dalla fotografia di Kohei Sugiyama, il critico concludeva giudicando il film troppo poco entusiasmante, considerato il cast stellare e il talento del regista e del direttore della fotografia. Nonostante la recensione poco favorevole, quell’anno il film arrivò terzo nella classifica di “Kinema Junpo”, e in seguito Joseph Anderson e Donald Richie scrissero che “molti critici avevano ammirato non solo il sonoro ma anche il montaggio serrato”.