DAGLI APPENNINI ALLE ANDE

Umberto Paradisi

S.: da Cuore di Edmondo De Amicis. F.: Giacomo Farò. In.: Ermanno Roveri (Marco), Antonio Monti, Fernanda Roveri, Emilio Petacci. P.: Gloria-Film. 1050m. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Edizione stabilita a partire da una copia positiva imbibita e virata con didascalie italiane, conservata dal Museo del Cinema di Siracusa di Remo Romeo e da una copia positiva imbibita con didascalie olandesi conservata dal collezionista Jan Zaalberg.
La ricostruzione è stata realizzata da Riccardo Redi per l’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema.
La Film Artistica Gloria fu la prima casa cinematografica a capire che per sostenere, attraverso il cinema, lo sforzo bellico durante la prima guerra mondiale, non si poteva, come la maggior parte delle altre case di produzione stava facendo, affidarsi alle ridicole rodomontate di un Maciste e di un Cretinetti che, travestiti da alpini o da bersaglieri, riuscivano con i loro lazzi a mettere in ginocchio un intero reggimento di crucchi e vincere la guerra. E fece una scelta più raffinata, adattando per lo schermo i racconti del libro Cuore, dove piccole vedette lombarde o eroici tamburini sardi si immolavano per la patria, combattendo contro i nemici di sempre, anche se in guerre lontane.
Ad interpretare questi intrepidi giovanetti furono chiamti Gigi Petrungaro ed Ermanno Roveri, all’epoca dodicenni e già protagonisti di altri film. Appunto Roveri è il protagonista di Dagli Appennini alle Ande: la ricerca ed il finale ricongiungimento di madre e figlio attraverso mille peripezie è una delle più commoventi storie uscite dalla penna di Edmondo De Amicis ed è il più lungo dei racconti mensili; il film che ne venne tratto ebbe vita lunga sugli schermi. Riferisce tal Giuseppe Fabbri su Il Maggese Cinematografico una strana notizia: “[…] Vi fu un piccolo trattenimento alla agenzia della ‘Impresa Cinematografica Veneziana’ per l’inaugurazione dei nuovi uffici. E venne proiettato uno dei film di prossima distribuzione, Dagli Appennini alle Ande. […] Ad una signora triestina, componente la eletta comitiva, vedendo narrare, con meticolosa enfasi, il commovente calvario del protagonista, in un dato momento,le sgorgarono dagli occhi sì copiosamente le lacrime, e talmente venne tormentata da un singulto, non nervoso, ma patriottico, che allarmò la comitiva […]“.
(Vittorio Martinelli)

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