CIAO, CIAO
16mm. D.: 6’ a 16 f/s. Bn muto
Scheda Film
Forse il più tipico stilema del cinema dilettantistico-familiare è quello del saluto. Infatti in ogni film-ricordo c’è sempre una persona che (…) ad un certo punto alza un braccio ed agita la mano a salutare. La cosa mi ha colpito perché ho ricevuto la sensazione che questo gesto, inconsapevole e istintivo, nascesse dall’esigenza di recuperare l’“umano” messo in crisi dalla situazione a tre che determina la cinepresa, inframettendosi tra il familiare-attore e il familiare-regista. Infatti nessuno si sognerebbe mai di salutare una cinepresa, se per esempio fosse sola e sistemata su un treppiedi, con un autoscatto; invece, nella situazione abituale l’attore si sente guardato, ma non si vede “guardato” e questo fatto mette in crisi il suo rapporto umano per cui istintivamente saluta, quasi come nel gioco infantile del “cucù -settè”, a dire: ciao, sono qua, guardami!
Sirio Luginbühl, Cinema Underground Oggi, Mastrogiacomo Editore Images, 1970