BROADWAY

Paul Fejos

S.: dalla commedia di Philip Dunning, George Abbott. Sc.: Edward T.Lowe Jr. F.: Hal Mohr. In.: Glenn Tryon (Roy Lane), Evelyn Brent (Pearl), Merna Kennedy (Billie Moore), Thomas E.Jackson (Dan MacCorn), Robert Ellis, Paul Porcasi, Otis Harlan, Marion Lord, Fritz Feld, Gus Arnheim and his Orchestra. P.: Universal. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Acclamato dalla critica e di grande successo commerciale, Broadway è il primo film a grosso budget diretto da Paul (Pal) Fejos a Hollywood. The Last Moment, il primo film americano di Fejos, lo aveva imposto all’attenzione dei produttori, che gli affidarono Lonesome e poi la versione cinematografica di Broadway, un musical che aveva fatto epoca sui palcoscenici newyorkesi. Il cast fu preso quasi interamente dalla versione teatrale, furono costruiti set giganteschi e il finale fu girato in Technicolor bicromo, come si addiceva ai grandi musical.
Nato nel 1898 in Ungheria, dove diresse alcuni film prima di partire per Hollywood, Fejos è un regista che attraversa l’Europa e gli Stati Uniti proprio nel momento della transizione al sonoro. Dopo Lonesome e Broadway, Fejos dirige la versione tedesca di The Big House (la cui versione americana, di Hill, presentammo al Cinema Ritrovato 1990); poi torna in Europa dove, fra gli altri, realizza Marie, legende Hongroise, altro film del passaggio al sonoro.
Broadway – che qui presentiamo nella copia francese, priva di colonna sonora e con didascalie, cioè nella forma in cui arrivò in molti paesi europei, non ancora attrezzati per il sonoro – è ancora una volta un film che mescola le carte dei generi: film sulla metropoli, sul gangsterismo, sul musical. Ma è soprattutto un film di “meraviglie”, di grandi effetti spettacolari: movimenti di macchina, colori, musica, effetti sonori, scenografie. In fondo, si può dire, anche un film sul cinema, un gigante sintetico capace di produrre meraviglie inaspettate.

“Il padre di tutti i film su night-club e gangster – e ancora il migliore. Potrete disapprovare i set eccessivamente elaborati dati alla commedia di Dunning e Abbott, ma non avrete nulla da dire su Paul Fejos, che ha trattato la storia in modo diretto e preciso. Non troverete un talkie arruffato, che cerca di cavarsela grazie all’interesse della novità, ma un dramma esperto, dialoghi concisi, tensione drammatica, e – perlopiù – buona recitazione. (…) Broadway è intessuto di theme songs, con speciali numeri di ballo, e una gigantesca scena in un cabaret tre volte più grande di qualsiasi night-club di New York. (…) Non sarete delusi dalla versione della Universal di una delle più divertenti commedie presentate nelle ultime stagioni. All Talkie”. (Photoplay, 8/1929)

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