BILDNIS EINER UNBEKANNTEN
Sog., Scen.: Hans Jacoby. F.: Werner Krien. M.: Anneliese Schönnenbeck. Scgf.: Ludwig Reiber, Max Seefelder, Willi Horn. Mus.: Franz Grothe. Int.: Ruth Leuwerik (Nicole), Otto Wilhelm Fischer (Jan Maria Keller), Erich Schellow (Walter), Albrecht Schönhals (l’ambasciatore), Irene von Meyendorff (la moglie dell’ambasciatore), Nikolaj Kolin (Sascha), Paul Hoffmann (Hernaudez). Prod.: Utz Utermann per Sirius-Film. 35mm. D.: 107’. Bn.
Scheda Film
I primi anni Cinquanta furono per Käutner un periodo di crisi, poiché gran parte dei suoi film non riuscivano a entrare in sintonia con il pubblico e la critica; con il senno di poi, un heimatfilm noir con aspetti Kammerspiel come Weiße Schatten (1951), una commedia musicale come Käpt’n Bay-Bay (1952) o un sofisticato melodramma come Bildnis einer Unbekannten (1954) erano forse troppo complessi dal punto di vista formale e troppo raffinati nello spirito e nei contenuti per competere con i grandi successi commerciali dell’epoca. Curiosamente, due di essi erano strettamente legati a fortunate opere precedenti del regista: Käpt’n Bay-Bay è un ritorno al mondo di Große Freiheit Nr. 7 in chiave decisamente più autoriflessiva mentre Bildnis einer Unbekannten ricorda la cupa poetica di Romanze in Moll (La collana di perle, 1943), ispirato a Maupassant e a Bernstein. Soffermiamoci su questi ultimi due, perché il paragone è istruttivo. Romanze in Moll racconta il sacrificio estremo di una donna, che si toglie la vita per salvare la reputazione del marito mentre il suo amante segreto, un musicista, viene ferito così gravemente in un duello per difendere l’onore di lei da non poter mai più esibirsi: una situazione da cui tutti escono perdenti. Un decennio dopo, in Bildnis einer Unbekannten, un diplomatico è disposto ad affrontare uno scandalo per conservare la propria integrità professionale: un nudo che assomiglia a sua moglie va all’asta in un evento benefico ospitato da un sinistro uomo d’affari. Volendo chiarire la questione, la coppia si reca a Parigi per incontrare l’autore del quadro. La donna si innamora dell’artista, ma i due non consumano la loro passione pur desiderandolo. Il marito è disposto a ignorare la debolezza della moglie. Ma la donna sa che la vita accanto un diplomatico non sarà mai veramente libera, e lo lascia per un potenziale futuro con l’artista. In quest’epoca più liberale prevale il buon senso. Ruth Leuwerik nel ruolo della moglie e Otto Wilhelm Fischer in quello del pittore avrebbero poi interpretato Ludwig II. – Glanz und Ende eines Königs.
Olaf Möller