BERLINER BALLADE
Scen.: Günter Neumann. F.: Georg Krause. M.: Walter Wischniewsky. Scgf.: Gabriel Pellon. Mus.: Werner Eisbrenner, Günter Neumann. Int.: Gert Fröbe (Otto Normalverbraucher), Aribert Wäscher (Anton Zeithammer), Tatjana Sais (Ida Holle), Ute Sielisch (Eva Wandel), O.E. Hasse (il reazionario), Werner Oelschläger (il saccente), Hans Deppe (Emil Lemke). Prod.: Heinz Rühmann, Alf Teichs per Comedia-Film GmbH. DCP. D.: 89’. Bn.
Scheda Film
Berliner Ballade appartiene al gruppo di film tedeschi risalenti all’immediato dopoguerra e noti con il nome di Trümmerfilme, o ‘film delle macerie’. Tratto da una sceneggiatura di Günter Neumann e diretto da Robert A. Stemmle, fu girato nel 1948 in autentici esterni berlinesi. Narra la storia del reduce Otto Normalverbraucher (Otto ‘qualunque’ o ‘consumatore medio’), interpretato dal giovane Gert Fröbe, impegnato nella lotta quotidiana per la sopravvivenza nella città devastata e alle prese con i problemi pressanti che affliggevano tutti nel dopoguerra.
La vera protagonista del film, tuttavia, è proprio la città di Berlino. Malgrado fosse poco più che un enorme cumulo di macerie, era già diventata il giocattolo delle grandi potenze, che (come suggerisce il film in una scena di grande impatto) rischiavano di dare fuoco al mondo. Berliner Ballade tenta di guardare con occhio critico e satirico alla situazione sociopolitica della Germania all’indomani della Seconda guerra mondiale.
Inspirandosi alla celebre rivista di cabaret berlinese dello stesso Günter Neumann intitolata Schwarzer Jahrmarkt (gioco di parole su ‘Schwarzmarkt’, mercato nero, dunque letteralmente ‘luna park nero’), Berliner Ballade impiega gli strumenti della parodia e della satira per divertire il suo pubblico e farlo riflettere. La prospettiva insolita in cui il film coinvolge lo spettatore è ancora più importante per creare un distacco ironico e umoristico: come spiega un autorevole narratore all’inizio del film, noi guardiamo la Berlino del 1948 trovandoci nella Berlino del 2048, “la Berlino che conoscete, la Berlino che vedete ogni giorno dai vostri elicotteri”, che è, come illustrano le sensazionali immagini futuristiche del film, una metropoli vasta e vitale.
Berliner Ballade, che allora fu un successo soprattutto al di fuori della Germania (vinse il Premio internazionale per la miglior fotografia alla Mostra di Venezia nel 1949), in seguito cadde più o meno nell’oblio. Grazie alla Günter-Neumann-Stiftung, che ha acquistato i diritti del film nel 2017, questa interessante testimonianza cinematografica di un’epoca può oggi essere riscoperta in un nuovo restauro digitale.
Christine Danziger