APPUNTI SU UN FATTO DI CRONACA

Luchino Visconti


Commento: Vasco Pratolini. F.: Domenico Scala. Mu.: Franco Mannino. Prod.: Riccardo Ghione, Marco Ferreri; 35mm. L.: 145 m. D.: 6’ a 24 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Episodio della rivista filmica «Documento mensile»


Splendido l’articolo di Visconti, che esaminava nella borgata di Primavalle come aveva potuto verificarsi l’atroce delitto di Lionello Egidi su una bambina. Visconti in poche inquadrature, circa cinque minuti (purtroppo!), ci dava una spiegazione sociale del fattaccio. […] Ci aggirammo a lungo per la borgata, per scegliere i luoghi delle riprese. Trovammo un bar, tetro e squallido, dove tre o quattro giovani sostavano ad oziare. Trovammo una valletta, cosparsa di rifiuti e polverosa, dove alcuni ragazzi giocavano a tamburello. Il parco del delitto era poco lontano da dove finivano le case; dove era stato trovato il cadavere della bimba qualcuno aveva messo un mazzetto di fiori di campo. Trovammo anche una strada in salita che terminava contro il cielo, in una sorta di finis terrae. Durante questi sopralluoghi mi resi conto, da come li descriveva Visconti, che io avevo visto una decima parte di quello che aveva scovato e capito lui. Ed era appunto questa l’evidenza del suo estro e del suo stile.

Riccardo Ghione, in Lino Miccichè – a cura di – Studi su dodici sguardi d’autore in cortometraggio, Torino, Lindau/Associazione Philip Morris, 1995

Riflessione su un ambiente di periferia che ha assistito a un crimine crudele (lo stupro e l’uccisione di una bambina di 12 anni) e documento della vita di strada in tutta la sua banalità: i bambini giocano come se niente fosse accaduto; definitiva messa in scena del nulla, sei minuti di invisibile orrore: «Staremo in pace, se portiamo dei fiori sulla sua tomba?» Un film di estrema compostezza. Un capolavoro assoluto, originariamente messo al bando in Italia e riemerso soltanto all’inizio degli anni ‘90. Nel tentativo di definire il marchio dei grandi registi di fiction non sembrano esistere regole precise. Provate a cercare i loro documentari. Cercate un cortometraggio, perché di solito ce n’è almeno uno. Questo film è entrambe le cose.

Peter von Bagh

 

Copia proveniente da

Copia stampata nel 2001 da controtipo scena e negativo colonna di proprietà della Myra Film e della Philip Morris Progetto Cinema