ANNA KARENINA

Marton Garas

R.: Marton Garas. S.: dal romanzo omonimo di Lev Tolstoj. In.: Emil Fenyvesy, Irene Varsanyi, Deszo Kertész. P.: Hungaria. L.: 1536m D.: 84’ a 16 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“È uno di quei film umili, del tutto votati a servire il romanzo di cui costituiscono la traduzione per immagini. Ma il film di Garas è anche un film intelligente, in grado di cogliere i temi profondi e le inquietudini del testo di partenza. Così si spiega tutta quell’insistenza sulle scene in stazione, sugli arrivi e le partenze dei treni, veri e propri flash-forward del destino dell’eroina. Così si spiega l’interpretazione sentita e asciutta di Irene Varsanyi o la sobria messa in scena che non sale mai sopra le righe e riproduce perfettamente quell’aria di desolata rassegnazione che emerge fra le pieghe del romanzo. Con mirabile senso della sintesi, tutte le scene rappresentative del romanzo sono già contemplate in questa pellicola dominata da un’erotismo tragico magnificamente riassunto in una carezza brechtiana con cui Anna percorre il viso di un Wronsky cinico e assorto. Notevole è anche il finale, troncato sul controcampo del treno che travolge l’eroina. Vera e propria soggettiva sul buio e sulla morte: tutti sanno ciò che deve accadere alla donna e non c’è nessun bisogno di raccontarlo. La soluzione adottata è quella della pura espressività”.

(Giacomo Manzoli)

 

Copia proveniente da