ÂME D’ARTISTE
Sog.: dall’opera teatrale “Opad” di Christian K.F. Molbech; Scen.: Germaine Dulac e Alexander Volkoff; F.: Jules Kruger, Nicolas Toporkov; Scgf.: Alexander Lochakoff; Ass. R.: Marie-Anne Malleville; Int.: Ivan Pétrovich (Herbert Campbell, il poeta), Nicolas Koline (Morris, padre adottivo di Helen), Mabel Poulton (Helen Taylor), Yvette Andréyor (Edith Campbell, moglie del poeta), Henry Houry (Lord Stamford, “Mylord”), Jeanne Bérangère (madre di Edith), Félix Barré (Phillips, direttore del teatro), Gina Manès (attrice), Char- les Vanel (attore), Lou Davy; Prod.: Ciné-France-Film (Westi Consortium) 35mm. L.: 2032 m. D.: 100’ a 18 f/s. Bn.
Scheda Film
All’anteprima di Âme d’artiste, un testo incluso nel programma intitolato “Siete amici del cinema?” chiedeva agli spettatori di “aprire la propria anima” a sostegno di un cinema puro, affrancato dalle altri arti. Nel suo film, la Dulac coinvolge ulteriormente gli spettatori a tale proposito. Questa commedia sul mondo del teatro, tratta da un dramma tardo ottocentesco del poeta danese Christian Molbech, sottolinea la maggiore specificità del mezzo cinematografico rispetto al teatro grazie al suo uso innovativo di cinegiornali, effetti speciali e mise-en-abîme. La sorprendente apertura del film e il dramma che nasce tra un fragile poeta innamorato e una bella attrice indipendente introducono la specificità cinematografica e il ribaltamento dei ruoli di genere. Con Âme d’artiste la Dulac non solo cerca di porre l’attenzione sullo status del film come rappresentazione, ma anche di dimostrare le sue maggiori potenzialità.
Tami Williams