Afgrunden
T. It.: L’abisso; Scen.: Peter Urban Gad; F.: Alfred Lind; Int.: Asta Nielsen (Magda Vang), Robert Dinesen (Knud Svane, Il Fidanzato), Poul Reumert (Rudolph Stern, Il Cowboy Del Circo), Hans Neergaard (Il Padre Di Magda), Emilie Sannom (Il Trapezista), Arne Weel (Un Ospite In Giardino), Lilli D’estrelle (Una Cantante Di Varietà), Oscar Stribolt (Un Cameriere), Hulda Didrichsen, H. Neergaard (Pastore), Arne Weel; Prod.: Hjalmar Davidsen Per Kosmorama (Copenaghen); Pri. Pro.: Copenaghen, 12 Settembre 1910; 35mm. L.: 772 M. D.: 35′ A 16 F/S. Bn.
Scheda Film
“Dal punto di vista artistico, l’impatto drammatico del cinema è accentuato soprattutto dai gesti, dai movimenti, dalla danza e dagli strumenti della pantomima. Questi potrebbero essere gli elementi che hanno contribuito al successo sensazionale del film drammatico Afgrunden che sta registrando il tutto esaurito ad ogni proiezione presso il Palasttheater di Dusseldorf. Molti sono convinti che si tratti dell’evento teatrale dell’anno, così l’opinione pubblica è costretta almeno a considerare questo aspetto. Ma veniamo al punto: prima di tutto, bisogna dichiarare che il lato più sensazionale di questo dramma riguarda un altro terreno. Finora ho sempre creduto che un limite fosse una linea e che una linea fosse qualcosa di astratto che avesse a che fare con la geometria. Ma dopo aver visto la danza del gaucho in Afgrunden ho dovuto rivedere la mia opinione. Esiste un confine, concreto e tangibile. Ed è su questo confine, mille volte più sottile di un finissimo capello, che Asta Nielsen, nel ruolo di Magda, danza la sua sventurata e disastrosa passione per l’artista Rudolph”.
Anonimo, “Der Kinematograph”, Dusseldorf, 14 dicembre 1910