‘A SANTANOTTE
Sog.: Dalla Omonima Canzone Di E. Scala (Versi) E F. Buongiovanni(Musica); Scen.: Elvira Notari; F.: Nicola Notari; Int. : Rosè Angione (Nanninella), Alberto Danza (Tore Spina), Eduardo Notari(Gennariello), Elisa Cava (Madre Ditore), Carluccio (Uno Studente Della Scuola Direcitazione Della Dora Film); Prod.: Fllms Dora “Serie Grandilavoripopolari”; Pri. Pro.: Italia, 24 Dicembre 1922 35mm. L. Or.: 1285 M. D.: 60′ A 20 F/S. Col.
Scheda Film
Tratto da un popolare successo della canzone napoletana, ‘A santanotte è uno dei rari film tuttora visibili tra quelli diretti da Elvira Notari alla Films Dora e un esempio particolarmente rappresentativo della sua produzione. Il film viene presentato in una nuova copia a colori ricavata da due diversi elementi, un controtipo b/n depositato presso la Cineteca Nazionale e una copia nitrato, con indicazione delle colorazioni, ritrovata presso gli archivi della George Eastman House. Rosé Angione, una delle attrici uscite dalla scuola di recitazione di Elvira Notari, vi interpreta il ruolo di Nanninella, una ragazza sfruttata e maltrattata dal padre, che lei stessa mantiene con il suo salario di cameriera. Costretta a sposarsi con un uomo che non ama nel disperato tentativo di salvare il suo innamorato da un’accusa di omicidio, Nanninella è destinata a una fine tragica, che spinge i toni patetici del film fino a un vero e proprio apice parossistico: pugnalata nel giorno del suo matrimonio, in abito da sposa, nella migliore tradizione della sceneggiata napoletana.
In questo “dramma popolare passionale” (come recita il sottotitolo) che fu uno dei più grossi successi della Films Dora, recita anche Gennariello, figlio di Elvira e Nicola Notari e presenza fissa in quasi tutti i loro film, vera e propria “maschera” seriale del melodramma notariano. Un particolare interesse rivestono le riprese in esterni, di sapore quasi documentaristico, che collocano la sventurata storia di Nanninella nel contesto della Napoli popolare del tempo. Ma il film colpisce soprattutto per l’inusuale prospettiva che fornisce sulla vita delle donne appartenenti agli strati più poveri e disagiati della società, quasi un atto d’accusa lanciato contro la violenza della cultura patriarcale.
Il restauro è stato effettuato nell’ambito del progetto Non solo dive. Pioniere del cinema italiano, dedicato alla riscoperta del contributo femminile all’industria cinematografica nazionale del periodo muto.
Monica Dall’Asta