A GUN FIGHTIN’ GENTLEMAN
T. it.: Pistola contro gentiluomo; Sog.: Harry Carey e Jack Ford; Scen.: Hal Hoadley; F.: John W. Brown; Int.: Harry Carey (Cheyenne Harry), J. Barney Sherry (John Merritt), Kathleen O’Connor (Helen Merritt), Lydia Yeamans Titus (zia di Helen), Harry von Meter (conte di Jollywell), Duke R. Lee (Buck Regan), Joe Harris (Seymour), Johnny Cooke (vecchio sceriffo), Ted Brooks (nuovo sceriffo); Prod.: P. A. Powers per Universal-Special; Pri. pro.: 30 novembre 1919. 35mm. L. or.: 5 bobine. L: 706 m. (incompleto) D.: 28’ a 22 f/s. Bn.
Scheda Film
Cheyenne Harry, il personaggio rude ma nobile interpretato da Harry Carey, si mescola con l’alta società nei frammenti abbastanza cupi di questo semi-western del 1919. Carey va a Chicago per impedire a un magnate della carne in scatola (Barney Sherry) di rubargli la proprietà. In un segmento piacevolmente semiserio, la famiglia del magnate invita Harry a cena ed esibisce la strana abitudine di mangiare i piselli con il coltello; Harry, confuso, fa altrettanto per poi accorgersi che si trattava di una burla per ridicolizzarlo. Ruba allora i libri paga e rapisce la figlia del magnate (Kathleen O’Connor), che aveva partecipato allo scherzo. Il fascino burbero di Carey mette in luce la boria e l’ipocrisia di coloro che gli sono socialmente “superiori”, compreso un affettato aristocratico britannico, e conquista infine l’amore della ragazza. Orson Welles osservò una volta che il Ford fiero delle sue origini irlandesi “esibiva i suoi rancori come medaglie d’onore” e A Gun Fightin’ Gentleman riflette l’aspro risentimento del giovane regista nei confronti dello snobismo e del pregiudizio sociale. L'”Exhibitors Trade Review” lo definì “il genere di film che Harry Carey e Jack Ford riescono insieme a fare meglio di qualsiasi altro attore e regista al mondo”.