EUROPA CINEMAS AUDIENCE DEVELOPMENT & INNOVATION LAB

Entrare nella mentalità della Generazione Z

Bologna, da sabato 22 a mercoledì 26 giugno 2019

Condotto da Madeleine Probst (Vice-President of Europa Cinemas and Managing Producer, Watershed, United Kingdom) con Hrvoje Laurenta (Manager, Kino Europa in Zagreb, Croatia) e Daniel Sibbers (Director of Marketing, Yorck Kinogruppe, Germany)

 

Con circa 41,9 milioni di biglietti venduti per film europei nel 2018 (quasi il doppio rispetto a quanto raccolto nello stesso anno dai film europei nel restante mercato globale), il circuito Europa Cinemas con 1194 sale in 724 città e 43 paesi continua a offrire un sostegno vitale al cinema europeo e a svolgere un ruolo fondamentale nel trasmettere al pubblico la varietà della cultura cinematografica in un mercato sempre più omogeneo guidato da operatori globali.
Sono tempi importanti e impegnativi per le sale cinematografiche e per il loro rapporto con gli spettatori. Come evidenziato in un recente studio realizzato da membri di Europa Cinemas e intitolato The Knowledge Economy, How Data is Transforming Audience Relationships (Michael Gubbins, SampoMedia), c’è una diffusa consapevolezza che i comportamenti del pubblico stanno cambiando rapidamente e che è importante interpretarli e tentare di dare delle risposte, attraverso esperimenti e osservazioni personali, un’analisi dei social media o più sofisticati sistemi di gestione dei rapporti con il pubblico.
Negli ultimi quindici anni Europa Cinemas ha agevolato la condivisione di competenze tra gli esercenti tramite l’Audience Development and Innovation Lab di Bologna e le diramazioni di Sofia, Siviglia, Cluj, Sarajevo, Lipsia e Salonicco. I laboratori hanno radunato oltre 1500 partecipanti per affrontare una questione fondamentale: come sviluppare e ampliare il pubblico offrendogli una più ricca varietà di film?
Quest’anno ci concentreremo sulla Generazione Z, ovvero i cosiddetti ‘Centennials’ nati tra il 1997 e il 2010 in una cultura digitale che non hanno creato. Questa generazione sta già ridisegnando la società e la nostra comprensione delle modalità di interazione, online e offline. Un esempio emblematico è Greta Thunberg, il cui appello ad agire per combattere il cambiamento climatico ha ispirato persone di tutto il mondo. Al cinema, intanto, in Eighth Grade – Terza media di Bo Burnham abbiamo visto la protagonista Kayla lottare contro l’ansia sociale nella vita di tutti i giorni e diventare una persona più sicura di sé postando video di auto-aiuto sul ‘farcela’ ed ‘essere se stessi’.
In un’epoca di crescenti distrazioni digitali e un numero inaudito di film a disposizione – vecchi e nuovi, accessibili legalmente e illegalmente – su molteplici piattaforme, in che modo il cinema soddisfa le aspettative e le abitudini di fruizione degli spettatori? Cosa possono imparare le sale cinematografiche dai Centennials e come possiamo fare in modo che l’esperienza di visione e la nostra offerta continuino a essere rilevanti per questa generazione iperconnessa, consapevole e socialmente avveduta?
Come possiamo reinventare la cultura della sala cinematografica e la sua fisionomia con l’aiuto e le idee della Generazione Z, che si tratti di sviluppare opportunità di crescita individuale e di apprendimento informale; di costruire autentici brand ‘personali’ online e offline; di proporre luoghi inclusivi e ‘sicuri’; o semplicemente di unire le forze con questi giovani per rendere il mondo un luogo più giusto e sostenibile?
Innanzitutto occorre capire le aspettative dei Centennials nei confronti del cinema. Solo così potremo iniziare a stabilire connessioni significative in grado di suscitare l’interesse, il coinvolgimento duraturo e il sostegno della nuova generazione.
Con l’aiuto dei Centennials, dei principali esercenti del circuito Europa Cinemas e di altri esperti, questo laboratorio offrirà uno spazio di riflessione per circa quaranta professionisti non solo europei.
Offriremo spunti nati dai giovani e sui giovani, ricerche di organizzazioni che hanno individuato modalità efficaci per parlare alle nuove generazioni e superare gli ostacoli al coinvolgimento, passando dalle campagne di marketing mirato ad approcci più sostenibili e inclusivi.
Individueremo strategie in grado di sbloccare le potenzialità delle nuove generazioni e vedremo come culture del lavoro più inclusive possano contribuire a costruire organizzazioni più sostenibili con un impegno più serio e coinvolgente nei confronti del pubblico.
Dato che ci troviamo a Bologna, prova tangibile che il nostro ricco patrimonio cinematografico è ancora vivo e vegeto, ci chiederemo anche come le sale cinematografiche possano appassionare i più giovani al passato del cinema, cosa che Il Cinema Ritrovato sa fare in maniera così brillante e senza compromessi.

 

Madeleine Probst