24/06/2025

Day 5: Programma di mercoledì 25 giugno / highlights

Scoprite gli highlight nel programma di domani!

Cinema Modernissimo – ore 10.45, 16.15 e 19
Parliamo di cinema: Cristina Comencini, Terry Gilliam e Angela Allen al festival
Gli ospiti del Cinema Ritrovato creano un ponte diretto con le magiche immagini che vediamo sul grande schermo. Cristina Comencini, regista, scrittrice e drammaturga, introdurrà Incompreso, uno dei simboli dell’abilità del padre Luigi nel dirigere i bambini e raccontare l’infanzia. Il film sarà accompagnato anche da un video di una fan insospettabile, Isabelle Huppert. Dall’intimo umanesimo di Comencini (di cui proporremo anche l’esemplare inchiesta televisiva I bambini e noi) si passa al roboante gigantismo di un regista immaginifico come Terry Gilliam: l’ex Monty Python terrà un’imperdibile lezione in cui racconterà l’epopea del suo cinema donchisciottesco. Ma non sono solo i registi a fare la storia del cinema. Angela Allen, celebre segretaria di edizione, ha lavorato con autori del calibro di Ken Russell, Roman Polanski, John Frankenheimer, Franco Zeffirelli e John Huston. Ricostruirà per noi proprio l’avventurosa lavorazione di un classico hustoniano, The African Queen, oltre a presentare un teaser del documentario, ancora in lavorazione, che David Thompson dedica alla sua vita straordinaria.

 

Cinema Arlecchino – ore 11.15 | Auditorium – DAMSLab – ore 14.30 | Piazzetta Pasolini – ore 19 | Cinema Modernissimo – ore 22
Joker, Jerry e gli altri
Spazio alla comicità al Cinema Ritrovato. A partire dal libro di giornata, Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità (Feltrinelli, 2025), presentato dal suo autore, Guido Vitiello, e da Emiliano Morreale. Il volume racconta il nostro tempo attraverso la comicità. Un umorismo cinico e sarcastico si è oggi impadronito del discorso pubblico. Guidato dall’emblematica figura del Joker, Vitiello indaga il “lato oscuro della farsa” e il nesso ineludibile tra comicità e violenza. Risate più lievi con Katharine Hepburn e Cary Grant nel capolavoro screwball di Hawks Bringing Up Baby e con l’irresistibile coppia Jerry Lewis-Dean Martin nel Technicolor caramellato di Artists and Models. Gregory Monro presenta Chaplin et les Temps Modernes, la voie du silence, il documentario in cui racconta come il genio della comicità muta Charlie Chaplin si adattò all’avvento del sonoro.

 

Cinema Europa – ore 20.30 e 22.15 |  Cinema Arlecchino – ore 21.30 |  Piazza Maggiore – ore 21.45 | Piazzetta Pasolini – ore 22
Metti, una sera al cinema
La serata del Cinema Ritrovato riserva momenti unici, a partire dal doppio appuntamento previsto in Piazza Maggiore: la proiezione di Five Easy Pieces – film simbolo della new Hollywood con un Jack Nicholson eterno sperimentatore – sarà infatti preceduta da The Three Bears, adattamento animato della celebre fiaba di Riccioli d’oro. In Piazzetta Pier Pasolini, è il turno di A santanotte, arricchito da un accompagnamento musicale che rievoca l’esperienza di visione degli spettatori del cinema muto. Ma gli appuntamenti non finiscono qui, perché la serata del 25 vedrà protagonisti anche il cult underground Pink Narcissus – che sarà anche al centro di un incontro sul restauro giovedì 26 –, l’iperrealista e post-punk Diva, il musical anti-capitalista del trascinante Hallelujah, I’m a Bum e, infine, Café Flesh, sorprendente affresco sui meccanismi della produzione pornografica.

 

Sala Mastroianni – ore 14.30, 18.30 e 19.15
Il secolo del cinema: 1905 e Albert Samama Chikli
Luci e ombre dal cinema di centoventi anni fa. I film riflettono l’aria del tempo e ci aiutano a comprendere la loro epoca: come quelli che in Francia risentono del clima di scontro politico che precedette la legge sulla separazione tra stato e chiesa, o le commedie che attraverso il ridicolo rafforzano stereotipi diffusi. Possono anche dare vita a rappresentazioni antitetiche: come l’America reazionaria e quella moderna ritratte da Edwin S. Porter. Restiamo in quello stesso anno d’inizio secolo scorso ma facciamoci trasportare fino a Tunisi, seguendo la traccia delle proiezioni del Cinémato-Chikli. Il loro organizzatore era il pioniere del cinema tunisino Albert Samama Chikli, il geniale filmmaker, fotografo, tecnofilo e inventore al quale è dedicato anche un denso e affascinante programma di restauri.

 

Sala Scorsese – ore 18.20
Maschere e musica: i film di Willi Forst
La carriera del regista Willi Forst, un tempo osannata, è oggi quasi dimenticata. Regista austriaco che fece della centralità della musica il proprio marchio di fabbrica, fu tra i pochi cineasti attivi nell’industria cinematografica tedesca degli anni Trenta a mantenere la propria opera scevra da qualsiasi evidente contaminazione con l’ideologia nazionalsocialista. La rassegna a lui dedicata si apre con Maskerade, opera seconda del regista e quella che meglio ne testimonia lo spirito e la poetica. Apice del genere cinematografico più tipicamente austriaco – il cosiddetto “film viennese” – è un irresistibile intrigo romantico, valorizzato dalle interpretazioni finemente controllate e dall’elegante fotografia di Franz Planer, futuro collaboratore di Max Ophüls e Nicholas Ray.

 

Ritrovati e Restaurati
Sono 125 in nove giorni di festival ma non ne abbiamo mai abbastanza. Sono, ovviamente, i Ritrovati e Restaurati. Si va da L’Horloger de Saint-Paul, esordio alla regia di Bertrand Tavernier sotto il segno di Georges Simenon, all’inedito Esterina, road movie di Carlo Lizzani sull’Italia che cambia di fine anni Cinquanta. Dai corti realizzati tra 1931 e 1945 da due straordinari sperimentatori, Franciszka e Stefan Themerson, alla prima opera del cinema gay messicano a ottenere riconoscimento internazionale, Doña Herlinda y su hijo. Da Sterne, uno dei più importanti titoli antifascisti della DEFA, sulle colpe e le responsabilità dei tedeschi nell’Olocausto, a Die Rose von Stambul, dalla celebre operetta del viennese Leo Fall. Tantissimi anche i presentatori: Thierry Frémeaux, Steve Della Casa, Bruno Mestdagh, Daniel Bird, Hervé Pichard, Sawako Ogawa, Ivan Trujillo.

 

Sala Scorsese – ore 9.15 e 14.15
Tra le nebbie del Norden noir
Il viaggio tra le nebbie e le inquietudini del Norden noir continua con due appuntamenti che esplorano i punti di contatto tra il noir nordico e quello statunitense. Døden er et kjærtegn rappresenta un triplo esordio: non solo è l’opera prima della regista Edith Carlmar, ma è anche considerato il primo noir norvegese e, soprattutto, è il primo film girato in Norvegia a essere diretto da una donna. Influenzato da La fiamma del peccato e dagli altri noir americani giunti in Europa nel dopoguerra, è attraversato da femme fatale, flashback, musica suggestiva, illuminazione contrastata, scene notturne: stilemi del genere che troviamo anche in Flicka och hyacinter, melodramma dalle ombre profonde con un meccanismo investigativo che ricorda Quarto potere.