Day 3: Programma di lunedì 23 giugno / highlights

Scoprite gli highlight nel programma di domani!
Ritrovati e Restaurati
Seguire passo passo i Ritrovati e Restaurati significa intraprendere una vera e propria epopea attraverso lingue, culture e cinematografie diverse, che pure si parlano e ci parlano. Si va dalla Los Angeles devastata di Killer of Sheep, ritratto immaginario di una famiglia afroamericana della classe operaia (al centro di un incontro sul restauro martedì 24), alla Cina del XVII secolo di The Arch, l’esordio di Shu Shuen Tang, la prima regista di Hong Kong a ricevere riconoscimenti internazionali. Si va poi in giro per l’Europa, con la saga tedesca dei Buddenbrooks, la Francia occupata dai nazisti – tutta ricostruita a Hollywood – di Till We Meet Again, le risaie vercellesi di Riso amaro. Anche il Pratello Pop ci riporta in Italia: quella anni Settanta dello spiazzante …hanno cambiato faccia e dei caroselli del Crodino e quella esageratamente anni Ottanta del “più brutto film della storia del cinema italiano”, lo stracult Arrapaho, introdotto dal regista Ciro Ippolito.
Auditorium DAMSLab – ore 14.30, 16.15 e 18.15
Documenti e documentari
I documentari della giornata puntano i riflettori sulla storia del cinema. Si parte con Franco & Hollywood, che ripercorre l’uso che la Spagna franchista fece di Hollywood per recuperare credibilità internazionale, per proseguire poi con la storia di due sale cinematografiche in grado di cambiare il destino dei loro spettatori: Le Muranów de Varsovie e The New Yorker Theater: A Talbot Legacy. Accanto ai documentari sul cinema, un programma di piccole perle, tra cui Il pianto delle zitelle, che Antonioni considerava il primo esempio di cinema neorealista, e Le Retour, che racconta il difficile ritorno a casa dei prigionieri francesi liberati dai campi di concentramento nel 1945.
Cinema Modernissimo – ore 18.00
Thierry Frémaux presenta Lumière, l’aventure continue!
Il direttore di Cannes sarà protagonista di una lezione di cinema martedì 24
Alle origini del cinema torna Thierry Frémaux, con un nuovo film dedicato agli inventori del cinématographe, Lumière, l’aventure continue!, da lui introdotto al Modernissimo. “È un mondo che prende vita davanti ai primi spettatori, un mondo dove tutto è degno di essere ripreso” (Paolo Mereghetti). Il celebre direttore di Cannes sarà anche protagonista di un’imperdibile lezione di cinema martedì 24, in dialogo con Gian Luca Farinelli.
Auditorium DAMSLab – ore 12 | Sala Cervi – ore 19
L’imbonitore, ovvero l’arte dell’incantatore
Allacciate la cintura della macchina del tempo: quest’anno Il Cinema Ritrovato ci accompagna in un viaggio alla scoperta di una figura oggi poco conosciuta, ma caratteristica del cinema delle origini, l’imbonitore. A metà tra narratore e conferenziere, l’imbonitore animava le proiezioni e poteva anche rendere comprensibili frammenti o storie resi opachi dall’assenza di parlato. Gli spettatori del festival potranno tornare indietro di un secolo e rivivere la magia del passato grazie a Julie Linquette, imbonitrice di professione che, oltre ad accompagnare alcune proiezioni della sezione 1905, sarà protagonista di una preziosa lezione di cinema all’Auditorium del DAMSLab, in dialogo con Émilie Cauquy.
Piazzetta Pasolini – ore 19
Non solo libri… sotto le stelle: La cinefilia. Invenzione di uno sguardo, storia di una cultura 1944-68
Non solo film al Cinema Ritrovato! Accanto alle proiezioni e agli incontri con gli autori, il festival riserva uno spazio alle più interessanti pubblicazioni sul cinema: nella suggestiva location di Piazzetta Pasolini, Emiliano Morreale e Roy Menarini presentano La cinefilia. Invenzione di uno sguardo, storia di una cultura 1944-68 (CUE Press, 2025) di Antoine de Baeque, a cura dello stesso Morreale. Il volume dipinge i ritratti dei registi francesi della nouvelle vague che tra la Liberazione e il 1968 coltivarono a Parigi la passione per il cinema, fondando riviste, cineclub, confrontandosi e, a volte, litigando. Antoine de Baeque, che firma questa ricostruzione appassionata, è critico e storico del cinema ed è stato direttore dei “Cahiers du cinéma”.
Sala Mastroianni – ore 9, 11.15 e 18.30
Mutiflix: Les Misérables e altri film di Cento anni fa
L’evento irrinunciabile per tutti i serial-addicted del festival: da lunedì 23 (fino a giovedì 26), la sala Mastroianni apre ogni mattina con uno dei quattro episodi della monumentale trasposizione dei Misérables di Hugo firmata da Henri Fescourt nel 1925-26 (tutti accompagnati al piano da Neil Brand). Ma è solo il primo degli appuntamenti datati Cento anni fa che avviano la settimana: ci sono i film di Walther Ruttmann e Viking Eggeling presentati alla leggendaria matinée berlinese “Der absolute Film”; c’è Le Voyage imaginaire, commedia surreale la cui narrazione “geometrica, moderna, ingegnosa” – scrive sul nostro catalogo Michel Gondry – “lascia presagire il regista virtuoso e innovatore che René Clair sarebbe diventato”; e c’è Bronenosec Potëmkin, il capolavoro di Ėjzenštejn, con la scena della scalinata di Odessa divenuta il più celebre esempio di montaggio della storia del cinema.
Cinema Arlecchino, Cinema Jolly – ore 21.30 | Piazza Maggiore – ore 21.45 | Cinema Modernissimo, Piazzetta Pasolini – ore 22 | Cinema Europa – ore 22.15
Tutto in una notte
Una serata per tutti i gusti e per tutte le età (del cinema). In Piazzetta Pasolini riportiamo indietro le lancette di centovent’anni: torna a girare la manovella di uno dei più antichi esemplari superstiti di Stahlprojektor Imperator, un proiettore con lampada ad arco con cui mostreremo alcuni gioielli del cinema delle origini dalla collezione Goldstaub-Fund. In Piazza Maggiore, va in scena One Flew Over the Cuckoo’s Nest, opera autenticamente ribelle di Miloš Forman con un’indimenticabile Jack Nicholson. Ma ci sono anche Arch of Triumph di Milestone, epopea di un rifugiato nella Parigi del 1938, dal romanzo di Erich Maria Remarque; Aranyer Din Ratri di Satyajit Ray, che racconta con leggerezza la complessità dell’India urbana post-coloniale; Amores perros, intensa e frenetica opera prima di Alejandro González Iñárritu; e The Story of Joanna di Gerard Damiano, nella versione restaurata che ripristina la visione del regista, voluta dai suoi figli (presenti in sala) in occasione del 50° anniversario del film.