21/06/2025

Day 2: Programma di domenica 22 giugno / highlights

Scoprite gli highlight nel programma di domani!

Il Ford ritrovato e altri restauri
Tra i primi film di John Ford, recentemente ritrovato, The Scarlet Drop è una delle chicche della lunga lista di Ritrovati e Restaurati che attraversano la giornata. Questo western sorprendente, che anticipa gli elementi visivi tipici dello stile fordiano, sarà accompagnato al piano da Antonio Coppola, che musicherà anche due irresistibili commedie di Stanlio e Ollio. È poi la volta di due icone della storia del cinema: Les Mauvais coups è illuminato da un’inedita Simon Signoret, mentre Saint Joan di Preminger, sceneggiato da Graham Greene dalla pièce di George Bernard Shaw, segna l’esordio della godardiana Jean Seberg. Dalla Francia medievale ci spostiamo al Messico degli anni Sessanta con En el balcón vacío, fondamentale punto di svolta nel cinema indipendente messicano, per poi calarci nei meandri della memoria e nelle insondabili ragioni dell’amore di Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Al Pratello Pop, il cinema di genere la fa da padrone, con il poliziesco Lo sgarro, capolavoro dimenticato sulla violenza della camorra, e il classico Hammer The Quatermass Xperiment, preceduto dai consigli di cucina di un’insospettabile gourmet: il maestro dell’horror Vincent Price.

 

Piazza Maggiore – ore 21.45 | Sala Scorsese – ore 18

Coline Serreau in Piazza Maggiore con Trois hommes et un couffin
Coline Serreau, attrice, regista, sceneggiatrice, drammaturga e saltimbanco, è una delle grandi protagoniste del festival: alle 18 l’autrice francese, a cui dedichiamo una rassegna, sarà in Sala Scorsese per introdurre Grands-mères de l’Islam e Mais qu’est-ce qu’elles veulent?, due opere in cui dà voce ad altre donne – le nonne di due famiglie musulmane e alcune lavoratrici intervistate sul posto di lavoro. Una scelta utopica, che all’epoca rappresentò un gesto politico e coraggioso, motivato dal desiderio di denunciare un’imperante e tangibile disuguaglianza sociale. In serata Serreau introdurrà in Piazza Maggiore Trois hommes et un couffin, irresistibile commedia sul rapporto degli uomini con la maternità che, come tutto il cinema della regista, scardina e mette in discussione gli stereotipi di genere.

 

Sala Scorsese – ore 16.20

Piccolo grande passo: canzoni e società
Quest’anno la sezione si concentra su un genere strettamente associato al formato 16mm: il documentario musicale, compreso il popolare sottogenere del rockumentary. In Les grandes répétitions: Cecil Taylor à Paris, Taylor discute la filosofia della musica e della performance traducendo il suo pensiero con l’opaca, intensa gestualità delle mani sul pianoforte, in uno slancio musicale che spinge il linguaggio del bebop verso l’espressionismo astratto e trascina la troupe cinematografica in un vortice sonoro viscerale. Archie Shepp chez les Tuaregs restituisce l’energia del primo Festival panafricano, evento cruciale per l’Algeria post-indipendenza e per l’intera Africa, e documenta il viaggio iniziatico del sassofonista, alla ricerca di un legame con le sue radici africane.

 

Cinema Jolly – ore 14 e 16.20

Cinemalibero
La sezione Cinemalibero ci conduce come di consueto nelle periferie delle culture produttive dominanti attraverso due appuntamenti imperdibili: Gehenu Lamai, lirico racconto della storia di due sorelle nelle campagne dello Sri Lanka, e Riḥ Es-Sed, che all’uscita in Tunisia nel 1986 rappresentò un vero e proprio evento, per via della sua capacità di infrangere tabù e affrontare di petto tematiche quali l’omosessualità e la violenza sessuale. Gehenu Lamai sarà al centro dell’incontro sul restauro di lunedì 23, dedicato anche al capolavoro indiano Sholay. A confrontarsi saranno Shivendra Singh Dungarpur, regista, archivista e Founder Director della Film Heritage Foundation, Céline Stéphanie Pozzi ed Elena Tammaccaro dell’Immagine Ritrovata.

 

Sala Scorsese – ore 14.15

Norden noir: Mordets melodi
Dai gelidi archivi di Danimarca, Norvegia e Svezia emergono i film che hanno dato inizio alla stagione dei noir del nord, antesignani delle popolari serie tv scandinave dei giorni nostri. Opere sorprendenti, influenzate dai classici hollywoodiani e dal realismo poetico francese, capaci di reinterpretare gli stereotipi con sensibilità nordica. È il caso dell’ipnotico Mordets melodi: diretto dalla regista Bodil Ipsen e famosissimo all’epoca in Danimarca, il film è popolato da donne misteriose, segnato da destini bizzarri e crimini orribili, perpetrati in una Copenaghen torbida, perennemente piovosa e avvolta da ombre sospette.

 

Cinema Jolly – ore 10.45 e 21.30 | Cinema Modernissimo – ore 14.45

Lewis Milestone: uomini e guerre
Vincitore dell’Oscar per miglior film e regia, All Quiet on the Western Front – tratto dal romanzo di Erich Maria Remarque – rimane ancora oggi, a 95 anni di distanza, il capolavoro definitivo del cinema pacifista. È questa l’opera che consacrò il talento di Milestone, di cui vedremo anche i due film che aprono e chiudono temporalmente la rassegna a lui dedicata: da un lato la briosa e spensierata commedia muta del 1925 The Garden of Eden (accompagnata al piano da Stephen Horne e alla batteria da Frank Bockius), dall’altra The Red Pony, gioiello del 1949 in Technicolor tratto dal romanzo breve di John Steinbeck, l’ultima opera davvero grande realizzata da Milestone prima di finire bersaglio del maccartismo.

 

Cinema Jolly – ore 9 e 18.45 | Sala Scorsese – ore 11 | Cinema Arlecchino – ore 14 | Sala Mastroianni – ore 14.30

Cartoline dal Giappone
Accanto a Ozu, Mizoguchi e Kurosawa, è uno dei maestri del cinema classico giapponese; eppure poco si conosce della sua produzione prima della guerra: la rassegna Dolore e passione indaga cinque anni cruciali (1935-39) della carriera di Mikio Naruse. Doppio appuntamento con due film che rivelano la sua maestria nel raccontare le donne e il loro ruolo nella società nipponica: A Woman’s Sorrows e Wife, Be Like a Rose!, acclamato dalla critica in patria. Dal Giappone arrivano anche i restauri di due film profondamente antimilitaristi: Listen to the Voices of the Sea di Hideo Sekigawa, primo film giapponese del dopoguerra a mostrare scene di combattimento, e uno dei capolavori di Yasuzo Masumura, The Wife of Seisaku, tragica storia d’amore ambientata sullo sfondo della guerra russo-giapponese (raccontata anche nel programma della sezione Il secolo del cinema dedicato alla rivoluzione russa del 1905).