Universal Pictures: gli anni di Laemmle Junior (seconda parte)

Programma e note a cura di Dave Kehr
in collaborazione con MoMA – The Museum of Modern Art, New York e Universal Pictures

 

Proseguiamo il nostro viaggio nella ricca storia della Universal Pictures, con particolare attenzione agli ultimi anni del cinema muto e ai primi del sonoro durante i quali il capo della produzione era Carl Laemmle Junior, figlio del fondatore degli studios.
La rassegna di quest’anno comprende altri film poco visti dei registi a contratto della Universal. James Whale, star della squadra di Junior Laemmle, è rappresentato da The Road Back e dalla commedia romantica intima e dolcemente ironica By Candlelight, qui presentata, come molti film della selezione, in una splendida nuova copia 35mm creata dal negativo camera originale. Tod Browning, che dal 1919 al 1923 aveva girato per gli studios una serie di melodrammi di successo con Priscilla Dean, tornò nel 1930 per dirigere un libero e molto più personale rifacimento del suo Outside the Law del 1920 – vera enciclopedia delle tematiche care a Browning –, qui svelato in un nuovo restauro. E Lois Weber, la cui carriera di regista donna più celebre del muto era iniziata alla Bluebird, la divisione ‘al femminile’ della Universal, fece ritorno agli studios verso la fine degli anni Venti per girare alcuni film dei quali è sopravvissuto solo Sensation Seekers del 1927, qui in una versione restaurata digitalmente a partire da una copia 16mm.
Ci sono poi le opere di registi che alla Universal erano solo di passaggio. Frank Borzage conobbe Margaret Sullavan sul set di Little Man, What Now? del 1943, che segnò la nascita di un classico sodalizio star-regista destinato a culminare in The Mortal Storm (1940). E.A. Dupont, fresco del successo internazionale di Variety (1925), girò il suo primo film per la Universal nel 1928 – Love Me and the World Is Mine, oggi perduto – ma vi fece ritorno nel 1933 per dirigerne un altro ancora, Ladies Must Love, commedia elegante e straordinariamente cinica realizzata appena prima che gli studios introducessero la rigida applicazione del Production Code. La breve permanenza di Tay Garnett alla Universal produsse il costoso fiasco Destination Unknown, strana e ambiziosa mescolanza di film di gangster, trattatello religioso e dramma marino alla Eugene O’Neill.
Avremo infine l’opportunità di scoprire la sfortunatissima Mary Nolan, ex ragazza delle Ziegfeld Follies le cui tribolazioni potrebbero riempire un libro intero (e forse un giorno lo faranno). La sua presenza franca e disillusa informa l’amaro Outside the Law di Browning, mentre il prosaico Young Desire di Lewis B. Collins sembra prefigurare il tragico destino dell’attrice.

Dave Kehr

Foto: Ladies Must Love di E.A. Dupont (1933) 

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